Che cosa hanno in comune Niccolò Zaniolo e Paulo Dybala?
A prima vista, nulla.
L’uno italiano, l’altro argentino, con sei anni di differenza e due casacche di storica rivalità. Alto e aitante Niccolò, piccolo e esile Paulo.
Insomma, niente di niente.
Eppure ai più attenti non sarà sfuggito che i due ragazzi ostentano il medesimo tatuaggio sul braccio: un doppio cerchio scuro. Soltanto che Zaniolo lo porta a destra, mentre Dybala a sinistra.
Una strana casualità che sembra quasi rappresentare un marchio, una stigmata dello straordinario talento di cui sono stati dotati. Sia per Zaniolo, sia per Dybala il termine predestinato si è sempre sprecato. Anche tra le difficoltà.
Così come entrambi, amatissimi dalle rispettive tifoserie, vengono già identificati come futuri Capitani: Zaniolo è stato ribattezzato “Er Pupino”, con chiaro riferimento a Francesco Totti. E tutti e due ricambiano con affetto i propri colori.
Nella partita contro il Napoli, Niccolò apre le marcature con una rete bellissima. Nell’esultare, si tira su la maglia, mostrando il nome e il numero.
Lo stesso gesto che avevamo visto fare a Paulo Dybala quando aveva realizzato il gol contro la Triestina:
E non vi è alcun dubbio che sia la rete del giallorosso sia quella del bianconero siano il frutto della loro straordinaria bravura. Diverse, ma ugualmente belle nella loro fattura.
Di certo non bastano due cerchi su un braccio per fare di due calciatori due fuoriclasse: ma la coincidenza tra Zaniolo e Dybala è affascinante, sembra quasi un richiamo.
E chissà che un giorno i due giovani si possano ritrovare insieme nella stessa metà campo…