Wanda Nara difende Icardi: “È stato un problema di traduzione, a volte capita”

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Dopo il clamore in seguito ad alcune pagine dell’autobiografia di Mauro Icardi non gradite ai tifosi nerazzurri, in difesa del calciatore arriva Wanda Nara a sedare gli animi.

Mauro sta bene, è tranquillo. Si è fatto tanto caos, ma lui ha già spiegato tutto. È stato un problema di traduzione, a volte capita”, è la spiegazione che fornisce Wanda Nara ai microfoni del Clarín. “Vuoi dire una cosa, e quando si traduce è un’altra. Mauro intendeva dire che è cresciuto in un ambiente di tifosi, nient’altro. In Italia la prima edizione del libro si è esaurita, è stato proposto quindi di chiarire quella parte nella ristampa affinché i tifosi si sentano bene. Per Mauro l’appoggio dei tifosi è importante perché seguono la squadra dovunque. Io gli dico sempre che quando esce dal campo deve prima salutare la sua famiglia, ma lui va a salutare loro. Non c’era intento polemico con i tifosi della Curva. Mauro lo conoscete, è una persona perbene e rispettosa”.

Ecco, di seguito, le pagine dell’autobiografia di Icardi che non sono piaciute ai tifosi dell’Inter. “Ho trovato il coraggio di affrontare la Curva a fine gara, insieme a Guarin.  Mi tolgo maglia e pantaloncini e li regalo a un bimbo. Peccato che un capo ultrà gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell’istante non ci ho più visto, lo avrei picchiato per il gesto da bastardo appena compiuto. E allora inizio a insultarlo pesantemente: ‘Pezzo di merda, fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Devi solo vergognarti, vergognatevi tutti’. Detto questo gli ho tirato la maglia in faccia. In quel momento è scoppiato il finimondo”.

“I dirigenti temevano che i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. Ma io ero stato chiaro: ‘Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo’. Avevo sputato fuori queste frasi esagerate per far capire loro che non ero disposto a farmi piegare dalle minacce… Una settimana dopo, un capo storico viene da me: pretende ancora le mie scuse. Io risposi così: Non devo chiedere scusa a nessuno di voi, se vi va bene perfetto, altrimenti ciao…”.

Il calciatore argentino si era già scusato pubblicamente e aveva annunciato la ristampa del libro senza le pagine incriminate. E ora Wanda chiarisce tutto. È stato un errore di traduzione, il suo Mauro è innocente.

“Toglietevelo dalla testa, non andrà via dall’Inter, resta al 100%. Le occasioni ci sono state la scorsa estate, lui ha scelto di restare proprio per il rapporto che ha con i tifosi, perché è attaccato all’Inter. Non vuole dover ricominciare tutto da capo”, ha detto ancora Wanda in un’intervista al Corriere della Sera.

Mirella Fanunza