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Vice allenatori: i protagonisti invisibili della panchina

Preziosi e silenziosi: sono i vice dei mister più famosi

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Vice  allenatori: i pilastri silenziosi di tutte le squadre

Invisibili ma essenziali, i vice allenatori spesso son sottovalutati nelle loro capacità, quasi sempre nascosti dalle voci e dagli occhi dei media, tifosi e giornalisti.

I tifosi normali di solito nemmeno li conoscono, i tifosi più sfegatati e quindi più informati forse sì.

In realtà, nonostante ciò, sono degli elementi fondamentali sia in panchina che nello spogliatoio: sono il diretto tramite tra l’allenatore e i giocatori, aiutano molto nella visuale tattica del gioco, collaborano nella costruzione mentale della squadra e all’unità della stessa.

Insomma, sono il pilastro – nascosto ma fondamentale – di ogni squadra, d’altronde in un calcio molto più evoluto e professionistico i profili di analisti, tattici e collaboratori sono scelti sempre più accuratamente.

Sono anche coloro che devono sostituire al meglio l’allenatore nei casi in cui non può essere presente in panchina o nei casi gravi in allenamento.

Per citarne qualcuno,  sicuramente Baresi il quale fu nominato allenatore secondo di Josè Mourinho ai tempi dell’Inter, anno in cui vinse Scudetto e Supercoppa e l’anno successivo il triplete: scudetto, Coppa Italia e Champions League.

Con l’arrivo di Benitez, però, fu “declassato” a tecnico ma ritornato subito vice-allenatore con l’arrivo di Leonardo e l’esonero del mister spagnolo. Ha avuto questa posizione abbastanza prestigiosa nella panchina nerazzurra per le successive tre “generazioni” di allenatori della Milano interista: Gasperini, Ranieri e il giovane Stramaccioni.

fonte: FC Inter

Alessio viene ricordato invece per essere stato il vice di Antonio Conte sia nel 2010 ai tempi del Siena, sia nella stagione successiva nella Juventus.

Insieme al mister di prim’ordine ebbe – come ricordiamo tutti – una squalifica per calcio-scommesse:  essendo la sua più breve, dopo la fine della sua squalifica prese il posto di Conte sulla panchina bianconera guidandola sempre come secondo allenatore  e aspettando il ritorno dell’allenator prodigo.

Poi nel 2014 la nuova caduta con le dimissioni di Conte e quindi l’esonero di tutto il suo staff tra cui anche lui.  Nemmeno un mese dopo, nell’agosto di quell’anno, ha il privilegio di sedere sulla panchina azzurra della Nazionale affiancando sempre Antonio Conte divenuto Commissario Tecnico dell’Italia e successivamente allenatore del Chelsea.

Goal.com

Dopo l’esperienza a Londra, Alessio ha deciso di abbandonare Conte all’inizio di quest’anno per intraprendere una carriera in autonomia.

Nonostante gli alti e i bassi, Alessio può ritenersi fortunato per aver spalleggiato un professionista come Conte e ad aver preso le redini, quando ce n’era bisogno, senza timore di potersi sentire inferiore.

Dalla prima d’Italia all’Italia fino all’Inghilterra: Conte ora sentirà la sua mancanza all’Inter? Di certo alcuni rapporti professionali così non sono facili da dimenticare.

Nel ricordo di Villanova, il secondo di Guardiola, si ha la dimostrazione che molto spesso i vice hanno notevoli capacità tecniche ma che ciò non sempre basta per essere considerati carismatici quel tanto per allenare e guidare in tutto e per tutto un gruppo verso la vittoria.

foto Daily Mail

Andreazzoli adesso è conosciuto soprattutto per la sua traghettata da allenatore tortuosa ma bella all’Empoli, stupendo tutti. Lui ha dovuto aspettare i 64 anni per uscire dall’ombra di Spalletti.

Chi non ne è mai uscito è Landucci, vice del plurivincente Massimiliano Allegri dal Cagliari fino alla Juventus passando per il Milan (dove era invece preparatore dei portieri).

C’è chi come Alessio ha provato l’ebbrezza della Nazionale, Mauro Tassotti, che in rossonero ha fatto la storia e ha affiancato Shevchenko nell’ Ucraina.

Carlo Ancelotti invece, per sfortuna (di non essere riuscito a trovare altri) o per amore, ha scelto di avere al suo fianco suo figlio Davide il quale con la carriera calcistica non ha avuto molto successo quindi ha intrapreso la carriera universitaria laureandosi in Scienze motorie.

Nelle poche occasioni che ha avuto per strare tutto solo sulla panchina (l’ultima  non poco tempo fa)  il povero Davide Ancelotti non ha avuto molto fortuna.

Sicuramente ha altre qualità che nasconde bene: Ancelotti senior prende  molte decisioni tattiche o tecniche in base ai consigli del figlio che oltretutto ha contribuito a individuare molti rinforzi della squadra, come Fabian Ruiz. 

Fonte: Gazzetta

Il sodalizio tecnico più duraturo è, però, quello tra Walter Mazzarri e Nicolò Frustalupi: ha affiancato l’attuale allenatore del Torino a Pistoia nel 2002 e lo ha accompagnato al Livorno, alla Reggina, alla Sampdoria, al Napoli, all’ Inter, al Watford e ora in granata. Nicolò ha preso molte volte il posto del mister date le sue espulsioni frequenti.

Fonte: Tutto Sport

Ad eguagliarlo quasi è Giacomo Murelli con Stefano Pioli tra Modena, Parma, Grosseto, Piacenza, Sassuolo, Chievo, Palermo, Bologna, Lazio, Inter, Fiorentina e Milan. Rapporto che dura dal 2004.

Sembra quasi una gara ma non lo è, però bisogna dirlo: il rapporto più bello, intimo e duraturo nella vita è quello tra Eusebio Di Francesco e Francesco Tomei: i due collaborano dai tempi del Pescara e sono amici d’infanzia.

Foto Il Romanista

Dunque, tra le sconfitte e le vittorie, tra la squadra e il mister, ci sarà sempre chi nell’ombra darà un suo enorme contributo  come i “secondi”, solo per dire, allenatori.

Dietro un grande allenatore, insomma, c’è sempre un grande vice.

 

Valentina Vittoria

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