L’amore per la città lo riporta ancora una volta a Verona questa volta, però, dall’altro lato della curva e chissà  come l’abbiano presa i tifosi del Chievo al quale ha dato tanto.

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Annunciato l’esonero di Mandorlini, non è tardato ad arrivare il nome del nuovo tecnico del Verona che, quasi con un sos, si aggrappa all’entusiasmo e all’esperienza di Del Neri. Il periodo di stop era già durato fin troppo per Gigi che fremeva di tornare a sedere su qualche panchina di serie A e quale miglior occasione se non quella di tornare a Verona. Firma solo fino a fine giugno (per ora), poi si vedrà, intanto dopo il periodo di astinenza dal calcio torna nella sua cara Verona dove, ha ricevuto tanto quanto ha dato.
Mi ha convinto l’amore per Verona, una città a cui sono molto legato. Credo che questa squadra abbia le potenzialità per centrare quella che in effetti oggi può apparire un’impresa”. E’ proprio un’impresa quella che gli è stata chiesta affidandogli il Verona, ma il tecnico non si lascia intimorire dai numeri e afferma ”Questa è la mia città lotteremo per la salvezza”. Se Del Neri non si fa intimorire dai numeri, noi ne troviamo altri per cercare di capire quali possano essere le ragioni per cui potrebbe aver ragione.
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  1. L’esperienza di Del Neri al Bentegodi potrebbe giocare a suo favore nonostante sia diversa la bandiera: dopo aver allenato il Chievo per diversi anni non lo spaventa affatto tornare a sedere sulle panchine di quell’impianto, anzi, non vedeva l’ora.Schermata 2015-12-01 alle 20.54.01
  2. Conosce bene sia Pazzini che Toni, li ha allenati entrambi e conoscendo a fondo le caratteristiche di entrambi potrebbe riuscire a trovare un modulo adatto a conciliare la presenza in campo di entrambi gli attaccanti. Nonostante sembrino molto uguali per caratteristiche tecniche, Del Neri stesso ha affermato di individuare delle differenze importanti tra i due giocatori, differenze che potrebbero conciliare questo dualismo.
  3. La tenacia e l’impegno per le situazioni difficili lo caratterizzano: all’epoca del Chievo ha collezionato 109 punti in due stagioni, ha permesso la promozione del Chievo dalla B alla serie A conquistando addirittura uno splendido quinto posto. Se ha già fatto sognare tanto il popolo clivense perché non potrebbe farlo ancora una volta seppur con quello dell’Hellas?
  4. Ama Verona tanto da considerarla la sua seconda città, è una questione di cuore. Gli anni al Chievo non li cancellano nè i tifosi gialloblu nè tantomeno Del Neri, il quale considera il periodo trascorso con il Chievo, nonostante sia finito, una parentesi del suo passato più che piacevole.
  5. Lavora tanto sul piano motivazionale e psicologico dei singoli e del gruppo: quello che serve a questo Verona in questo momento. E’ pragmatico e con le idee chiare e nonostante la consapevolezza delle difficoltà che incontrerà e della corsa contro il tempo che lo aspetta a partire da domani, sa come farsi ascoltare dal gruppo.

 

Egle Patané

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