Una storia di Joya: come i tifosi hanno sofferto con Paulo Dybala

La storia di due tifosi comuni in questo agosto di mercato per Paulo Dybala

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“Escludo che Paulo Dybala possa lasciare la juventus”. 

Escludo.

Manca pochissimo al fischio d’inizio di Juventus-Napoli quando Fabio Paratici decide di togliere dalla graticola del – lunghissimo – calciomercato Paulo Dybala e  con lui tutti quelli che ne volevano scongiurata a tutti i costi la partenza da Torino.

Soprattutto noi due.

Ce l’abbiamo fatta. Ce l’abbiamo fatta!

Siamo qui a esultare manco avessimo vinto la Champions. 

Ci siamo conosciuti per caso su Facebook proprio grazie a Paulo Dybala, Antonio ed io. Distanti chilometri, accomunati dalla stessa passione per la maglia bianconera e per questo ragazzo dagli occhi di ghiaccio e dal sinistro micidiale. In cerca di conforto quando la Juventus decide – repentinamente – di mettere la Joya sul mercato, ci scambiamo il numero per comunicare su Watsapp.

Siamo in piena estate e entrambi siamo in vacanza, il primo che sente notizie informa l’altro. I giorni tra Manchester e Totthenam sono estenuanti e quando tutto salta non riusciamo quasi a credere alle nostre orecchie.

Le frasi di rito sono:

“Che succede?” – “Ha rifiutato ancora?” – “Sì ma se fanno lo scambio con Icardi,  con il calcio ho chiuso…” – “Ma quando arriva il 2 settembre???”.

E siamo solo al 10 agosto…

Poi arriva la partita di Villar, il bagno di folla, l’amore della gente. Ma niente. Non lo levano dal mercato.

Dybala gol triestina
Tuttosport

Un supplizio.

Quasi per scherzo, lui mi passa una foto e io la pubblico sul mio profilo. Ci scrivo una frase a mo’ di scongiuro e l’hastag #Dybalanonsitocca. Uno, due, tre giorni. Diventa un rituale scaramantico. 

Anche quando non lo vediamo entrare per nulla a Parma e abbiamo il morale sotto i piedi, ci aggrappiamo alla speranza e al nostro rito. 

Dybala Parma Juve
Instagram

Gli ultimi giorni sono insopportabili. “Non ce la faccio più” è diventato un mantra. Lo spettro dello scambio con Icardi diventa troppo grande, abbiamo così i nervi a fior di pelle che a un certo punto per scambiarci i link è preferibile avvisare prima se si tratta di una  notizia positiva o negativa. “Sennò mi vengono le palpitazioni”, scrive Antonio.

Poi quella frase di Paratici. L’ingresso in campo durante Juventus-Napoli con lo Stadium che lo acclama. 

È come tornare improvvisamente, caldamente a casa.  È come un amico che ritorna dopo un lungo viaggio in cui non dava più notizie. Abbiamo sofferto con lui.

E lui ci ripaga, con un post semplice ma che dice tutto:

Il vostro calore. Il nostro ma anche di tantissimi altri. 

Quell’amore che – ci piace credere – lo ha trattenuto, ancorato alla Juventus. 

Alla fine il calcio è fatto per questo. Per dare passione, gioia, e quando serve anche un pizzico di sofferenza.

Se finisce bene, è sempre una storia di Joya.