Leo Messi si racconta a Barça, il magazine del club blaubrana dichiarando che la sua vita è cambiata da quando è nato suo figlio nel novembre del 2012.
“In passato, se perdevo o facevo male, non parlavo con nessuno per 3 o 4 giorni, finché non mi passava il malumore. Da quando c’è mio figlio, tutto il resto viene dopo. Prima, dopo una sconfitta, non parlavo con nessuno per giorni. Ora, torno a casa, vedo mio figlio e passa tutto. Ha cambiato completamente il mio modo di vedere una partita. Essere padre mi ha aiutato a crescere e a capire che c’è altro, oltre al calcio”, rivela il calciatore argentino, soprannominato Pulce per il suo passato di bambino gracile e con gravi problemi di salute. Su di lui è anche stata scritta una biografia, raccolta da Guillem Balague intitolata semplicemente “Pulce”.
Gli ultimi tempi, non sono stati entusiasmanti per Messi. L’anno scorso ha avuto una stagione complicata e difficile a causa di alcuni problemi fisici, e anche di un’inchiesta per presunta evasione fiscale. “Ora sono felice, ho iniziato l’annata in un altro modo dopo tutto quello che mi è capitato nella scorsa stagione. E’ stata molto complicata per quello che succedeva fuori dal campo, per gli infortuni e per il rendimento. Ora però mi sento bene”.
Ora il suo rendimento in campo è di nuovo ottimo e la ‘Pulce’ si gode ogni tripletta realizzata. “Per ora conservo i palloni in una vetrina con tutti i trofei. Per il futuro però farò qualcosa di diverso, di speciale. Dopo ogni ‘hat trick’, faccio autografare il pallone dai miei compagni perché un riconoscimento al lavoro di tutta la squadra. Senza i miei compagni non avrei raggiunto nulla a livello individuale, non sarei riuscito a segnare nemmeno una tripletta: il merito degli altri giocatori è grande”.
Mirella Fanunza