Il sogno Europa League della Lazio si è infranto contro un Siviglia tecnicamente più forte, più preparato, più giovane e più in forma della squadra di Simone Inzaghi. La risposta dei biancocelesti non è stata all’altezza della qualità degli avversari che hanno saputo sfruttare bene le loro qualità.
La Lazio si è presentata in campo stanca, stressata e infortunata commettendo gli stessi errori delle sconfitte arrivate la settimana scorsa, ma il problema va cercato in profondità, nel modo di giocare e di approcciarsi alla partita di tutti i giocatori, nessuno escluso.
Lazio timida
In generale la Lazio non affronta le singole giocate con sicurezza e sembra fare tentativi invece di essere convinta di potercela fare. I tiri in porta sono troppo spesso frutto di episodi fortuiti e non di uno schema preciso studiato in allenamento. Solo le verticalizzazioni seguono un disegno preciso, ma ormai sono conosciute e prevedibili.
Lazio incapace a reagire
Quando la Lazio passa in svantaggio non ha la capacità di reagire e in questa stagione sono poche le volte in cui è riuscita a recuperare uno svantaggio e quasi mai è riuscita a ribaltare il risultato. Allo stesso modo in pochissime occasioni ha saputo assicurarsi un risultato tale da assicurarsi la vittoria.
In questo contesto a nulla servono gli alibi dell’arbitraggio, degli infortuni e della cattiva sorte. Alla Lazio manca la cattiveria giusta per colmare il divario tecnico con gli avversari e, in questo modo, provare a sconfiggere le squadre che sono sulla carta più forti.
Gisella Santoro