Nel momento in cui all’estrazione dei gironi il Napoli ha pescato il Paris Saint-Germain, oltre alle varie imprecazioni per un avversario tanto ostico, il tifoso napoletano medio si è fatto prendere dal vortice della malinconia.
Affrontare il PSG equivale ad affrontare Edinson Cavani, uno di quelli che Napoli l’ha resa di nuovo grande e in un modo o nell’altro ne ha fatto la propria casa.
E’ come giocare in famiglia, contro un parente che non vediamo da un po’ ma al quale siamo sempre indissolubilmente legati.
Allontanato da Napoli a causa dei soliti misunderstandig con Aurelio DeLaurentiis, delle grandi cifre di denaro e di tutto ciò che prometteva la luminosa Parigi.
Cavani però in cuor suo non ha mai nascosto l’interesse per un possibile ritorno in quella città che l’ha proiettato sul palcoscenico del calcio internazionale.
Perché per affrontare i talentuosi Neymar, Thiago Silva e Mbappé puoi allenarti per settimane e settimane, ipotizzare nuovi schemi di gioco e cambiare la tattica, ma per affrontare una parte della propria storia, un tassello fondamentale del proprio passato, non c’è preparazione che tenga.
Dopotutto, alla fine, c’eravamo tanto amati.
Sicuramente questa conoscenza potrebbe rappresentare un’arma in più per i partenopei, soprattutto per i “veterani”, che ricordano bene il modo di attaccare dell’uruguayano.
Ma Edinson Cavani non è l’unico volto conosciuto in quel di Parigi.
Se gli azzurri sono riusciti a scansare un incontro ravvicinato con il vecchio rivale Buffon – fuori ancora una giornata per squalifica – devono però prepararsi ad affrontare anche Marco Verratti.
Di certo quello che lo conosce bene è Lorenzo Insigne, con cui ha condiviso lo spogliatoio a Pescara e tutt’ora in nazionale.
Se di solito Verratti è abituato a servire ottime palle ed assist al Magnifico, mercoledì sera farà di tutto per evitare che quel bomber scugnizzo raggiunga la porta.
Federica Vitali
Foto copertina: Mediagol