Un Napoli spento e un Mertens che fa sorridere

Il Napoli sembra ormai con la testa all'Europa League, per fortuna Mertens non ha ancora deciso di mollare il campionato

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Meglio di Empoli ma peggio di tutto il resto…

Alla quasi vigilia delle comunicazioni di Insigne, nuovo capitano de Napoli, sulla possibilità di non poter rifiutare offerte irrinunciabili in futuro perché “mi scoccio di partecipare e non vincere mai nulla” ecco che scende in campo una squadra spenta.

Napoli-Genoa termina col poco entusiasmante 1-1.

Gli Azzurri, meno Ancelotti, sembrano aver fatto una scelta ben chiara a tutti -o quasi-: puntare tutto sull’Europa League.
Ma scelta più sbagliata non poteva verificarsi.
Il secondo posto non è blindato, certo la lotta per esso è assai quieta e per niente competitiva ma se si continua a sbagliare così, addio secondo posto.

La scelta della squadra

Inconsciamente sembra essere stata questa, arrendevole per puntare tutto sull’Europa, ma Ancelotti no, Carlo schiera una formazione migliore, secondo le possibilità della panchina, sperando di riscattare la figuraccia di Empoli.

La squadra invece sembrava pensasse ad altro. Più che logico quando dopo quattro giorni hai la prima, della doppia sfida, contro l’Arsenal.

Nessuno però sembra aver rispettato questa scelta.
Anche i tifosi pensavano già alla sfida contro la squadra inglese ma troviamo lo stesso una tifoseria delusa ed arrabbiata, forse anche più del Mister.

Pareggiare e a momenti rischiare di perdere contro un (buon) Genoa ridotto in dieci per più di un tempo di gioco è disarmante, e con il rischio concreto anche di scendere al terzo posto se non peggio non è un buon fattore né per andare mentalmente ad affrontare l’Arsenal ed agguantare già dall’andata la semifinale, né per mettere un briciolo di timore a questi inglesi che giocano un calcio davvero spettacolare e che ci hanno fatto sempre male.

Milik parla così sui social:
“A testa alta. Ora dobbiamo concentrarci sulle gare importanti”

La stagione europea entra quindi nel vivo. Con questo pareggio al San Paolo si rinvia la festa scudetto della Juve, ma è un Napoli diverso.

Dopo Roma la squadra ha calato il ritmo e l’attenzione” dice Carlo, Mister che vanta un maggiore ricambio nella rosa senza però ottenere sempre gli stessi buoni risultati, si conta infatti che rispetto ad esattamente un anno fa il Napoli ha 13 punti in meno rispetto a quel Napoli stanco ma spettacolare di Sarri.

Nelle ultime dieci partite si conta anche una media 1,6 punti a partita, il segnale di una squadra che ha staccato la spina, in campionato, sperando però che si riprenda in Inghilterra.

La vittoria contro il Genoa, quindi, avrebbe dato un forte segnale alle inseguitrici ed avrebbe sicuramente proiettato la squadra, per la sfida di coppa, molto più agguerrita e con quel pizzico di grinta in più. Inoltre avrebbe dato prova del fatto che gli azzurri si allenino a non staccare questa dannata spina che spaventa tanto i tifosi.

Ciruzzo Mertens colpisce ancora

L’unica nota positiva della giornata, anzi dell’intera settimana, è stato Ciro Mertens, l’unico che forse lotta ancora per tutto; l’unico che in campo ha dato tutto se stesso firmando la sua bella prestazione anche con un gol da fuori area nel primo tempo, l’unico che le vuole vincere tutte.

Giornata importante per lui perché il suo gol è il numero 14 in questa stagione, 50 in Serie A al San Paolo e 104 nella classifica azzurra “all time”, raggiunto Cavani al 4º posto nella storia dei marcatori del Napoli.

 

Valentina Vittoria