Da sempre ambivalente il rapporto tra i tifosi del Napoli e il presidente Aurelio De Laurentiis. Un rapporto costruito sulla riconoscenza, ma scandito anche da reciproche offese e comportamenti ineleganti; d’altro canto, più che elegante e diplomatico l’imprenditore romano è passionale, diretto, concreto, spesso inopportuno: parliamo, tra le altre cose, della gestione del caso Cannavaro, delle minacce di andarsene a fare l’imprenditore di pallone in Inghilterra e – ovviamente – dell’ultima aggressione a un tifoso dopo Napoli-Parma. Senza dimenticare le troppe delusioni legate alla gestione del mercato. Insomma, non c’è da stupirsi se la tifoseria napoletana è così spaccata in due.
Nessuno ha dimenticato e mai dimenticherà l’impresa gloriosa cominciata dal presidente nel lontano 2004; il ritorno in serie A, quello in Champions League nel 2011 – a distanza di ben 21 anni. E ancora la Coppa Italia, i grandi campioni che hanno fatto sognare. Tuttavia non si vive di ricordi e quello che conta è solo l’hic et nunc: quali sono, adesso, le intenzioni di De Laurentiis? Il mercato di gennaio ha suscitato già molte polemiche e secondo quanto si legge senza Champions diretta, niente investimenti. Terzo o posto o meno, c’è da scommettere che i tifosi non accoglieranno bene un’ennesima frenata da parte della società. La squadra ha bisogno di essere rafforzata e ha bisogno di essere rafforzata subito, senza attendere l’esito del preliminare. Non ci sono altre alternative per accorciare le distanze con la Juve: lavorare oggi per vincere domani. Sin prisa pero sin pausa, come direbbe il caro Benitez.
Emiliana Cristiano