Un irresistibile folletto azzurro: Dries Mertens

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Sembra proprio essere l’anno della consacrazione definitiva per Mertens: primato, reti a raffica, nomination al “Pallone d’ Oro”. Il “folletto” ringrazia Napoli…

Dries Mertens: D.M., come Diego Maradona. A Napoli sono superstiziosi e queste cose sono pane quotidiano, la casualità non esiste, esistono i segni del destino: quelli che vorrebbero gli azzurri partenopei diretti verso il loro terzo titolo.

Ormai da tempo nell’immaginario collettivo dei tifosi il belga ha già rimpiazzato Gonzalo Higuain. Lo ha fatto con caparbietà, pazienza, accettando che altri fossero protagonisti al posto suo, dapprima l’ argentino, poi Insigne, infine sembrava con l’arrivo di Milik condannato ad un’ altra stagione da riserva. Invece, paradossalmente, proprio l’incidente del neo compagno la scorsa stagione ha portato Sarri a rivalutare la posizione di Mertens in campo, spostandolo da ala a prima punta: e da allora il “folletto” ha cominciato a segnare a raffica.

Contro il Sassuolo ha disputato la gara numero 200 con la maglia del Napoli, l’obiettivo è quello di raggiungere Higuain a quota 91 nella classifica marcatori partenopei di tutti i tempi; Dries ha appena messo a segno l’ ottantesima rete, di cui 41 nelle ultime 51 presenze. Numeri da vero bomber, ed è tutto merito suo, sostiene Sarri: “Io l’ho schierato in quella posizione, ma lui è un fuoriclasse”. I sogni scudetto sono stretti saldamente nelle sue mani, e ne è felice: si è sempre dichiarato innamorato di Napoli, ne ha girato ogni angolo, anche quelli meno “raccomandati”: gli piace entrare in un locare e vedere le sue foto alla parete.

“Non dimentico quando sono arrivato qui come un signor nessuno, come sono stato trattato, con tutti che si facevano in quattro per farmi sentire a casa. Mica come adesso che mi conoscono e certe cose possono sembrare normali!”, dichiara. Un amore corrisposto, insomma, che non potrebbe ricevere regalo di nozze più bello di un tricolore.

Mertens ci crede, si è caricato la squadra sulle spalle nonostante sia piccolino: un folletto rapido e inesorabile, con le stesse iniziali dell’indimenticato e indimenticabile Diego. Un folletto che, come da copione, riesce solo a fare magie.

Daniela Russo

 

 

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