Home Estero e Coppe UEFA Champions League Un Douglas Costa in versione salva Juve da una immane fatica

Un Douglas Costa in versione salva Juve da una immane fatica

La Juventus dopo una grande fatica passa agli ottavi grazie a Costa

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Vincere, anche all’ultimo minuto, con una prestazione molto al di sotto della media può succedere solo alla Juve.

Vincere con un piccolo gioco di prestigio inventato negli  spasmodici secondi finali –  quando la squadra sino a quel momento aveva effettuato una delle peggiori partite da quando l’ha presa in mano Sarri –  non ha prezzo.

Non possiamo che riconfermare i complimenti a Douglas, il quale con estrema freddezza ha portato la squadra verso una vittoria importantissima.

Esultanza Juve
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Ma prima?

Una partita ai limiti dell’imbarazzante:  la Juventus comincia bene, anzi benissimo da una punizione battuta da Cristiano Ronaldo, questa volta non contro la barriera. Ne esce un gol che ha del bizzarro: il portiere perde la palla e Ramsey con una pedata garantisce l’entrata in rete.

Ma dopo pochissimo  – causa un rilassamento della difesa – pareggia il Lokomotiv e da quel momento la partita adotta un ritmo insopportabile, al limite del soporifero, senza grinta e con una sequenza di errori da parte di tutti, che fanno rabbrividire e non solo i tifosi,presenti allo stadio.

Cosa non ha funzionato?

La formazione sicuramente: è probabile che il tecnico abbia pensato di impiegare i meno stanchi e esposti e in effetti l’idea poteva essere corretta ma il risultato fino all’entrata di Costa è stato uno sfacelo.

Maurizio Sarri è consapevole di avere un centro campo lento e prevedibile il cui uomo migliore – Aaron Ramsey  – dura al massimo mezz’ora. Per non parlare dell’inadeguatezza della difesa, senza il capro espiatorio De Ligt.

Dopo due tempi soporiferi e inconcludenti, l’allenatore decide di effettuare i tanto attesi cambi …  commettendo la prima trasgressione: sostituisce Cristiano.

Gelo in campo più di quello che c’era.

Un allenatore fa ciò che vuole, Cristiano è un giocatore come gli altri e se non non sta facendo bene, va correttamente sostituito e senza lamentarsi.

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Al suo posto Dybala: sebbene l’argentino giochi bene non cambia sostanzialmente nulla, sarà poi Flash allo scadere del recupero che confezionerà il piccolo miracolo, il quale darà “senso a una partita anche se un senso non ce l’ha”.

E dopo questa digressione “vascologica”, l’impressione e’ stata che al tecnico e alla squadra  sia andata di lusso, che sia accaduto quel colpo di fortuna che solo la Juventus sa afferrare.

La Juve non riesce a liberarsi dalla “tradizione” di affidarsi al singolo in serata e a quanto pare al momento  sta andando bene, ma la verità è un altra: siamo talmente prevedibili da farci bloccare da una Lokomotiv qualunque, giochiamo male e difendiamo peggio.

La squadra, quando non ha le idee chiare, si affida a una melina di retro passaggi stucchevoli, che mai avremmo voluto rivedere.

I bianconeri dopo la batosta del pareggio si perdono nei meandri  dell’antica memoria, dimenticandosi che siamo inseriti in una nuova storia e con altrettanti giocatori ritenuti da Juve; che una partita di Champions andrebbe ricordata non perché è stato sostituito Ronaldo, ma per una goleada magari.

Non può essere che ogni singola partita con avversari più o meno modesti si trasformi in prestazione  di fatica e di eccessivo dispendio.

Eppure, il tecnico dopo un ottimo lavoro di recupero sui giocatori già residenti, non riesce a valorizzare i nuovi, le cui doti sembrerebbero compromesse da limiti fisici o psicologici.

La Juventus deve svegliarsi e uscire fuori: perché tra poco si entra nelle fasi più difficili e per vincere non basterà l’idea geniale del momento.

Cinzia Fresia

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