Un derby d’Italia social: per Inter-Juve ‘scendono in campo’ Gianmarco Valenza e Lele Angeli

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Intervista doppia a Gianmarco Valenza e Lele Angeli: Inter-Juve in compagnia di due ‘web star’

Può una sfida calda diventare bollente? Assolutamente si!

Inter-Juve è da sempre La partita ma quest’anno è anche di più: è La partita che deciderà le sorti di una stagione. In gioco ci sono molte cose ma soprattutto i 3 punti che servono a entrambe… se non è un big match questo?

Per l’occasione scendono in campo due ragazzi che spopolano sul web e sui social con la loro creatività.

Inter Juve è sempre LA partita per eccellenza, quest’anno più che mai. L’Inter potrebbe servire una vendetta covata per vent’anni. Il fatto che vincendo, l’Inter potrebbe consegnare lo scudetto al Napoli è un mordente in più per dare il 110% ma non soltanto, perché in ballo c’è una qualificazione in Champions League. E’ quindi, per entrambe, una partita da dentro o fuori. Come lo vivi questo derby d’Italia?

GIANMARCO: Diciamo che è una bella suggestione, vincere oggi però è molto più importante per noi perché ci darebbe una possibilità maggiore per la Champions League avendo l’ultima gara a Roma con la Lazio.

LELE: La vivo con molta consapevolezza. La consapevolezza che se la Juve gioca da Juve, nessuno in Italia può fermarla, e la consapevolezza che se la Juve non gioca per vincere può perdere punti contro chiunque (SPAL, Crotone, Napoli ndr).

L’anno scorso Inter-Juventus è stata vinta dai padroni di casa sfavoriti, c’era ancora De Boer in panchina e la Juve ha clamorosamente toppato a San Siro dove non perdeva da parecchi anni. Sebbene sulla carta l’Inter sia la sfavorita, considerato il momento di entrambe le squadre e del campionato, è davvero così?

GIANMARCO: Un ricordo bellissimo: quella partita, scoppiai a piangere al triplice fischio finale per la troppa tensione accumulata. Oggi partiamo da sfavoriti perché la Juventus ha dimostrato che in Italia, nonostante non abbia un gioco spumeggiante, in un modo o nell’altro la partita la riesce a portare a casa. Noi dobbiamo solamente giocare con cattiveria ed aggredirli da subito, sperando che tutto giri per il verso giusto.

LELE: L’Inter parte sfavorita, sia per la rosa a disposizione che per la classifica, ma Inter-Juve per i nerazzurri è sempre la partita più importante dell’anno, quella in cui le differenze si livellano e in cui ogni risultato diventa possibile.

La partita di Madrid e la sconfitta contro il Napoli hanno scombussolato gli animi alla Juve, dentro e fuori Vinovo. Al contrario l’Inter sta vivendo un periodo di serenità e maturità che nel corso della stagione erano mancate: scenari capovolti rispetto agli anni passati. Questa situazione psicologica, agli antipodi, credi possa determinare in qualche modo il match?

GIANMARCO: Temo che invece possa dare quella scossa in più alla Juve, speravo che venisse a San Siro con qualche in punto in più sul Napoli per concedersi quel passo falso che non aveva ancora fatto. Ora il destino per il campionato è nelle loro mani e nelle nostre, ma difficilmente la Juventus sbaglia tre partite decisive consecutive. Già due non è mai successo…

LELE: La condizione psicologica sarà la chiave del match. L’Inter è in un buon momento, ma c’è comunque in ballo la qualificazione in Champions. La Juve invece deve raccogliere i cocci di 10 giorni di delusioni che potrebbero aver compromesso un’intera stagione.

Icardi da un lato e Dybala dall’altro. Oggi la Juve può fare a meno di Dybala, (almeno così sembrerebbe), mentre all’Inter Icardi è il leader indiscusso dell’area piccola. Malgrado ciò il campo rende onore ad entrambi, Paulo conta 21 goal, Mauro 26. Arduo dover scegliere tra i due: fossi in Sampaoli chi porteresti in Russia? Faresti uno scambio tra i due argentini? 

GIANMARCO: Beh per i giornali siamo passati da: “Dybala nuovo Messi a Dybala può stare in panchina”. Di Mauro, a parte i due mesi in cui era infortunato, non è mai cambiata l’opinione pubblica. A 25 anni è uno degli attaccanti più prolifici dell’Inter e non di un Inter stellare, questo bisogna metterselo in testa. Purtroppo per loro due l’Argentina ha davanti troppi campioni, basta fare tre nomi: Aguero, Messi, Higuain. A rigor di logica io porterei Mauro, potrebbe essere più utile di Dybala ma fortunatamente non sono Sampaoli e alla PlayStation posso decidere chi far giocare.

Mai nella vita farei un cambio: Mauro è il centravanti ’93 più forte d’Europa.

LELE: Se fossi Sampaoli probabilmente porterei Icardi, ma solo come vice-Higuain. Finché giocherà Messi, non ci sarà posto per Dybala nella Seleccion. In ogni caso non scambierei Dybala con Icardi, per quanto consideri quest’ultimo uno dei migliori centravanti al mondo. Maurito ha bisogno di una squadra costruita per esaltarlo come finalizzatore, cosa che alla Juve non è mai successa, nemmeno per Inzaghi o Trezeguet, per citarne due che nel recente passato qualche gol in bianconero l’hanno segnato.

Skriniar – Benatia: come giudichi la stagione del difensore?

GIANMARCO: Devo essere sincero, ero in ritiro quest’estate e ho assistito alla prima amichevole. Prendo il telefono e scrivo al gruppo whatsapp con i miei amici interisti: “ Raga abbiamo comprato uno tutto scordinato, non riesce neanche a fare un passaggio a un metro.” Mea culpa. Forse abbiamo acquistato uno dei difensori centrali più forti in prospettiva, non sbaglia un intervento e a differenza degli altri difensori non ti aspetta correndo all’indietro, lui ti viene addosso come un treno in corsa. A casa ho un santino di Milan, così mi sento più sicuro dai ladri.
Benatia è cresciuto molto, è un difensore molto fastidioso per gli attaccanti, poi però ultimamente ha quel vizietto che al 90’ perde la marcatura o fa qualche cavolata… non si sa mai stasera ha di nuovo qualche svarione…

LELE: Entrambi hanno fatto una grande stagione, peccato che Benatia abbia mentalmente mollato negli ultimi 60 secondi delle due partite più importanti della stagione, che sono costate alle Juve i supplementari in Champions e (forse) lo Scudetto.

Brozovic super scatenato sui social network, #vogliamolachampions è diventato virale quasi quanto #epicbrozo ma il croato non si ferma ai social perché anche in campo sta dando il meglio di se. Si può tranquillamente dire che sta diventando un vero e proprio trascinatore per i nerazzurri?

GIANMARCO: Sono contento. È stata una bella scommessa Brozovic, croce e delizia di questa stagione, è stato capace di farsi fischiare applaudendo ironicamente e di farsi amare incondizionatamente. Noi interisti con lui siamo come le mogli che vengono tradite da una vita ma sono lì che al primo occhietto dolce ci ricascano come ‘fessi’. Se qualcuno gli ha fatto capire che doveva farsi voler bene dai tifosi ha fatto centro. Ora però portaci a questa Champions!

LELE: Brozovic mi è sempre piaciuto. Se riesce a dosare meglio le energie extracalcistiche, può diventare un top. In Serie A lo è già, ma più per il livello medio che per il suo valore assoluto.

Da un social all’altro, da Appiano a Vinovo e se Brozovic si scatena, all’indomani dalla sconfitta contro il Napoli, i bianconeri hanno preferito restare offline e optare per il silenzio social. Condividi questa scelta o forse avrebbero potuto cercare un dialogo maggiore con i tifosi?

GIANMARCO: Sono persone abituate a vincere e a loro non servono caroselli, però ho paura che qualcuno di loro abbia perso quella fame che li ha contraddistinti per anni. I tifosi ora devono far sentire la fiducia alla squadra perché se iniziano ad andare contro credo che sia difficile alzare anche la Coppa Italia il 9 maggio.

LELE: In certi momenti è meglio tacere ed evitare di fare proclami. Il lavoro alla fine paga sempre e se la Juve ha fatto questa scelta, credo sia proprio per concentrarsi sul campo, isolandosi dal contorno.

ANSA

Allegri e Spalletti, percorsi e obiettivi differenti. Confermeresti il tecnico a fine stagione (anche se non dovesse centrare l’obiettivo stagionale)?

GIANMARCO: Si, credo abbia fatto il massimo con i giocatori che aveva e il suo disagio si è sentito durante tutte le conferenze. Con qualche innesto in più possiamo divertirci il prossimo anno e lui è la figura più adatta in questo momento.

LELE: A livello di risultati Allegri ha fatto un ottimo lavoro negli ultimi 4 anni alla Juve, quindi meriterebbe la riconferma. Certo se penso al gioco di altre squadre, l’impressione è che molti giocatori della Juve non stiano rendendo come dovrebbero. Se poi si liberasse Klopp, un pensierino ce lo farei.

Hai un rito scaramantico particolare?

GIANMARCO: Quando non vivevo a Milano, guardavo la partita da solo senza nessuno. Oggi devo dirti che ho sciolto tutti i riti scaramantici ma l’ansia rimane tanta.

LELE: Ho diversi riti scaramantici, ma nessuno prima delle partite della Juve.

Dove vedrai la partita?

GIANMARCO: Allo stadio, che domande! Sarà dura ma il mio cardiologo è avvertito, un giorno presenterò il conto alla società.

LELE: Come (quasi) sempre dal divano di casa mia, con il notebook sulle gambe e il telefono in mano, pronto a raccontare la partita sui social network.

Chi sarà ‘the man of the match’?

GIANMARCO: Mi auguro Mauro ma è da ieri che ho la sensazione che la decida uno meno atteso. Ti dico D’Ambrosio.

LELE: Handanovic.

Come finirà?

GIANMARCO: Ecco su questo sono sempre rimasto mooooolto scaramantico quindi vincerà sicuramente la Juve!

LELE: La Juve si rovescerà in avanti, l’Inter si aggrapperà al suo formidabile portiere e riuscirà a portare a casa lo 0-0.

Egle Patanè / Caterina Autiero