Umberto Agnelli, l’anima silenziosa della Juventus

Il ricordo di Umberto Agnelli, l' "altro Presidente"

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Umberto Agnelli, fratello minore del più celebre Avvocato Gianni Agnelli, ha rappresentato con il suo aplomb e l’abilità nelle gestioni finanziarie  uno dei più significativi Presidenti che la Juventus abbia mai avuto.

Ultimogenito di Edoardo Agnelli e Virginia Bourbon del Monte, Umberto crescerà nell’ombra dei suoi fratelli, nello specifico di Giovanni.

Diversissimi in tutto, i due si troveranno più di una volta a lavorare insieme nonostante le incompatibilità.

Orfano di padre ad appena un anno, perde in seguito la  mamma in un incidente automobilistico: i sette fratelli si ritrovano così sotto la guida di Gianni, il famoso Avvocato, maggiore di tutti. Svolge il servizio militare nella scuola di Applicazione Cavalleria di Pinerolo, e consegue la laurea in giurisprudenza.

A meno di 23 anni diventa Presidente della Juventus,  nel 1959 Presidente della Federazione Gioco Calcio.

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Sua l’iniziativa di acquistare John Charles e Omar Sivori, operazione di massimo livello che portò alla conquista di tre scudetti consecutivi e 2 coppe nazionali consecutive negli anni  dal 1958 al 1961.

Dopo aver lasciato il ruolo Agnelli rimase comunque molto legato ai bianconeri, ritrovandoli molti anni dopo nel 1994, quando Umberto rilevò dal fratello Gianni, tutte le sue attività dirigenziali.

Come Presidente onorario ebbe una forte influenza sul club per il decennio successivo, vincendo 5 titoli da campione d’Italia consecutivi, una Coppa Italia, quattro Supercoppe italiane, una Coppa Intercontinentale, una Champions League, una Coppa Intertoto Uefa e una Supercoppa europea:  un totale di 19 trofei in 18 anni.

Personalmente Umberto era molto diverso da suo fratello Gianni, notoriamente più dedito alle mondanità. Riservato e poco avvezzo alla vita da jet set, Umberto Agnelli – oltre ad aver lavorato molto da dietro le quinte –  si è dedicato alla famiglia che amava e al quale era legatissimo.

Si diceva che fosse solito recarsi in pizzeria con la moglie e i figli, e a differenza di suo fratello  era un padre presente amante delle ritualità tradizionali.
Il 13 dicembre 1997 una disgrazia terribile lo colpisce: perde suo figlio primogenito, Giovanni Alberto (avuto dal matrimonio con la figlia adottiva di Piaggio, Antonella) per una rara forma di tumore.
Una tragedia immane per tutta la famiglia e che sconvolse il mondo intero.

Umberto Agnelli fu un dirigente chiave nella gestione della Juventus che sotto il suo comando conobbe momenti d’oro ma non solo: fu altresì importante il ruolo a capo della finanza Fiat. Un dirigente dalle grandi capacità spesso non riconosciute e sempre nell’ombra di un ingombrante fratello.

Umberto e la sua seconda moglie Allegra, si dedicarono anche alla protezione animali, e alla ricerca contro il cancro, fondando il centro tumori di Candiolo. Importante l’impegno di Allegra Agnelli per far chiudere il “vergognoso” zoo di Torino.

Il 27 maggio 2004, Umberto Agnelli morirà a soli 69 anni colpito da un carcinoma polmonare che non gli diede speranze.

E’ stato un uomo dalla gentilezza e bontà infinita, che entrava in punta di piedi nelle situazioni.

E in punta di piedi se n’è andato …

Senza clamori, senza apparire, rimanendo molto probabilmente quello che era una persona di forti sentimenti, la cui serenità non è stata mai offuscata dai profondi dolori sopportati nella sua esistenza.

 

Cinzia Fresia