L’Italia è in ginocchio ma qualcuno fa ancora finta di non vedere. La Lombardia soffre e Bergamo è letteralmente ko.
Lo chiedono i tifosi, lo urlano gli ultras:
“Per noi il campionato finisce qua”.
E chi l’avrebbe mai detto che a chiedere di stoppare tutto fossero proprio gli ultras, tifosi accaniti che vivono per le domeniche allo stadio?!
Si fa portavoce lo storico capo ultrà nerazzurro Claudio Galimberti con una lettera indirizzata al Presidente della società orobica:
“Bergamo e la sua gente vengono prima della nostra squadra Presidente Percassi, questa unica e già storica strage cittadina merita un’altrettanto unica e storica decisione. Mi viene spontaneo, caro presidente Percassi, pensare che sia possibile che per l’Atalanta il campionato finisca qua. Magari non sarà fattibile, ma voglio pensare che la nostra Atalanta sia un esempio per tutti in questa guerra, indipendentemente da cosa decideranno i vertici del calcio. Basti pensare a quanti tifosi atalantini si è portato via questo maledetto virus. Non pensiamo che tornare all’Atalanta equivalga al ritorno alla normalità, vorrebbe dire non rispettare chi non siamo riusciti a piangere e chi per Bergamo ha dato la vita. Per ritornare all’Atalanta c’è sempre tempo e un giorno vinceremo lo scudetto, ma ora esultare per un gol di Gomez non ha più senso“.
COSA STIAMO ASPETTANDO…Ho sempre pensato che l’Atalanta fosse tutto nella mia vita (e lo è stata), che fosse l’unica…
Publiée par Sostieni la Curva sur Jeudi 26 mars 2020
Cori, saltelli, fumogeni, striscioni, coreografie ma anche un grande cuore: “Esultare per un gol del Papu non ha più senso”. In prima linea, colpiti per amici e parenti, stremati per quello che sta accadendo. Una città in lutto, una curva che chiede rispetto. E dignità.
Per questa emergenza gli Ultras dell’Atalanta stanno collaborando come manovali e imbianchini nei lavori di allestimento dell’Ospedale da campo della Fiera di Bergamo e nei giorni scorsi hanno avviato una raccolta fondi che è arrivata a quota 40.000 euro per l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Le domeniche allo stadio, il paninazzo e la birra con gli amici con cui condividere una passione, 90 minuti di distrazione, il calore della tifoseria. È tutto bello sì, se anche il contorno è bello.
Con che forza si scende in campo tra un mese? Con che mentalità si può giocare?
L’Italia è in ginocchio, il nord Italia è a terra. Abbiamo davvero bisogno di questo Campionato?
Sara Montanelli