Tutto si può dire ma non che la Serie A non riservi delle sorprese! Si è da poco conclusa la settima giornata e già la classifica inizia a prendere forma; una forma che vede prime, rispettivamente a 17 punti, Atalanta e Napoli e subito sotto a 16 punti una squadra che sogna in grande e noi con lei: l’Udinese di Andrea Sottil.
Per anni siamo stati abituati a vedere un altro bianconero in vetta. Quello di oggi invece parla friulano ed è il simbolo di una squadra in crescita, in salute e spensierata. L’Udinese, priva di competizioni europee, gioca un calcio piacevole da guardare e propositivo. Un calcio ritrovato grazie agli interpreti che compongono la rosa e a colui che si è caricato sulle spalle un progetto ambizioso e che ha voglia di dire la sua: Andrea Sottil.
Difensore centrale forte fisicamente e abile nel gioco aereo, Sottil (ex calciatore dell’Udinese) senza mezzi termini dichiara da subito che dopo una vita passata a rincorrere gli attaccanti, ora può finalmente giocare lui all’attacco. E infatti è proprio quello che in queste prime sette gare si può evincere dal gioco dei bianconeri. Una squadra che non lascia spazi e che non ha paura di proporsi.
I friulani partono in sordina perdendo per 4-2 contro il Milan e pareggiando 0-0 contro una buona Salernitana. Ma è dalla terza giornata che il dna della squadra comincia a prendere forma. Cinque vittorie di fila consecutive rispettivamente contro Monza, Fiorentina, Roma, Sassuolo ed Inter. Nerazzurri che insieme alla Roma risultano vittime inaspettate, quelle contro cui in genere si fa fatica a vincere. Ma il calcio si sa è sovvertitore di schermi e di regole ed è proprio questo il bello. Le due big cadono sotto i colpi inferti da una squadra in salute pronta a giocarsela contro chiunque.
C’è poco da fare sognare è bello e chi ama veramente lo sport, non può non essere contento nel vedere una squadra poco abituata ai vertici, trovarsi meritatamente lì davanti. Purtroppo però si è poco avvezzi alle novità, tanto che fa più clamore la pesante sconfitta dell’Inter piuttosto che la buonissima prestazione della squadra di Sottil.
La scalata sociale delle “piccole” squadre è ancora lunga ma anche il calcio cambia ed ogni cosa ritroverà il suo posto. Non si può nascondere lo stupore nel vedere una big perdere, ma ciò che questa Serie A ci sta insegnando da un po’ di anni a questa parte è che nulla è intoccabile e nulla è scontato.
La bella Udinese colpisce e stupisce grazie anche ai nuovi innesti che hanno reso la rosa ancora più competitiva. Si pensi ad esempio a Beto, Samardzic, Lovric, Bijol e lo stesso Silvestri. Veri e propri colpi di mercato a dimostrazione di quanto la dirigenza friulana sia una vera e propria fucina di talenti da sempre. Una società che la famiglia Pozzo e il DS Marino vogliono riportare in alto.
Puntando anche sulla rinascita e conferma di “vecchie” leve come Deulofeu, Pereyra, Becao e il ritrovato Destiny Udogie. Non solo acquisti ma anche cessioni importanti come quella di Rodrigo De Paul e Molina. Insomma il club friulano non scherza e come sta attualmente dimostrando, è pronto a dare filo da torcere a chiunque.
Le aspettative sono alte ma certi obiettivi è meglio non pronunciarli prima del tempo per scaramanzia. La strada è lunga ma un vecchio detto recita che “Chi ben comincia è a metà dell’opera”. Un nemico insidioso e silenzioso potrebbe essere rappresentato dall’imminente sosta per le nazionali che si sa favorisce spesso le squadre in difficoltà e penalizza chi è in un buon momento. Ma anche qui l’ultimo verdetto spetta al campo.
Per tanti anni squadre come l’Udinese sono state fucine di talenti da far crescere per poi rimpinguare le rose degli altri. Ora è anche giusto che questi club si tengano e si coltivino i loro campioni per sognare qualcosa di grande.