Tutti i “liquidati” da Mou uniti in una chat di gruppo: lui traballa loro ridono

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Scartati dallo Special One, ormai lontani da Stamford Bridge e in forza in altri club, oggi sono uniti, compatti e soprattutto beffardi. Si tratta dei tanti calciatori che Mourinho non ha voluto in rosa e si trovano sparsi per l’Europa:  i 34 giocatori, ormai lontani da Londra, sono in contatto attraverso una chat di gruppo su whatsapp. Un modo per tenersi aggiornati e, perchè no, ironizzare sul tecnico che li ha liquidati.

Cuadrado (Juventus), Chalobah (Napoli), Salah (Roma), Perica (Udinese), Wallace (ex Inter, oggi al Carpi), Van Ginkel (ex Milan, ora allo Stoke City), Piazon (Reading), Michael Hector (Reading), Marko Marin (Trabzonspor), Moses (West Ham), Pasalic (Monaco), Atsu (Bournemouth) sono solo alcuni blues prestati e disseminati nei vari campionati del continente.

Tra i ripudiati c’è anche Patrick Bamford, attaccante in prestito al Crystal Palace che in un’intervista rilasciata al The Sun svela il tutto “Ci raccontiamo i nostri fine settimana, la nostra vita fuori dal calcio, ma non manca mai un po’ di veleno contro chi ci ha scartato. La chat è così attiva che spesso i cellulari sono già scarichi a pranzo.”

Avranno molto da scriversi e soprattutto immaginiamo quanti sassolini si stiano togliendo dalle scarpe e quanta derisione nei confronti di un Mou in bilico a causa di una stagione al di sotto delle aspettative: “Quello che mi chiedo è se per caso alcuni di noi non potrebbero far comodo al Chelsea di questi tempi”.

Una chat di gruppo non nata però spontaneamente dai vari calciatori sparsi tra Italia, Portogallo, Turchia. L’iniziativa è stata proprio del club di Roman Abramovic in modo da monitorare, comunicare e mantenere un legame con i propri tesserati. Non mancano i commenti tra tutti loro sulle prestazioni nei rispettivi “nuovi” club.

Non ci risulta difficile supporre che la società non immaginava che la stagione del Chelsea sarebbe stata così catastrofica da servire, con questa iniziativa, su un piatto d’argento l’occasione ai tanti “ripudiati” di rivalersi.

Caterina Autiero