Il caso Turchia nel corso delle qualificazioni agli Europei sta suscitando un vero e proprio polverone.
Tra i messaggi di appoggio al governo, postati sui social da vari giocatori (tra cui il più criticato è sicuramente Demiral), e il saluto militare di tutta la squadra durante le gare – ultima, quella con la Francia – si è messa in moto una vera e propria rivolta sui social.
Fino a chiedere alla UEFA lo spostamento della finale di Champions League da Istanbul a altra sede.
Ma al di là di quelli che sono solo hashtag di tendenza su Twitter e discussioni popolari, c’è qualcuno che è passato veramente all’azione.
Il St Pauli, club tedesco militante in Bundesliga 2, con una decisione forte e netta ha preso immediatamente le distanze dal centrocampista turco suo tesserato, Cenk Sahin, che al pari di altri aveva dichiarato apertamente il suo sostegno all’operato Erdogan. La società ha emanato un comunicato ufficiale con cui ha informato del licenziamento del giocatore:
Der FC St. Pauli stellt Cenk #Sahin mit sofortiger Wirkung frei.
Alle Infos ??#fcsp https://t.co/EVg8Zv5I8j
— FC St. Pauli (@fcstpauli) October 14, 2019
I principali motivi sono il ripetuto disprezzo dei valori del club e la necessità di proteggere il giocatore. Per quanto ci riguarda, non può essere in discussione il fatto di rifiutare ogni atto di guerra.
Queste le parole a spiegazione del provvedimento preso.
Mentre il calciatore è stato già contattato dall’ Istanbul Basaksehir, società turca molto vicina al Presidente, molti in Italia si chiedono in queste ore se i club italiani prenderanno infine provvedimenti disciplinari verso i loro tesserati:
Qui c'è il St. Pauli che licenzia il suo calciatore Sahin per le sue posizioni pro Erdogan e a favore dell'eccidio curdo. Segnale fondamentale della società. Invece voi @OfficialASRoma, @juventusfc, @acmilan ancora in silenzio sui vostri calciatori? https://t.co/HhlwVlLE5v
— Luigi Mastrodonato (@LuigiMastro_) October 14, 2019