“Ho avuto la fortuna di allenare il Milan e la Juve, e sono due squadre diverse, ognuna con il proprio DNA“.
Ieri sera – a conclusione del Derby dell Mole – negli studi Sky c’è stata la “conferenza della pace” tra Massimiliano Allegri e Lele Adani.
Cosa che può aver fatto piacere, per carità. La nostra attenzione cade invece su alcune affermazioni che sono state fatte dal tecnico bianconero, soprattutto relativamente al tanto discusso contesto europeo.
Non riporteremo integralmente quanto i due si sono detti – ognuno con le proprie idee, condivisibili o meno – visto che, per chi non avesse ascoltato, c’è la possibilità di rivedere tutto in rete. Tuttavia vi sono frasi che ci hanno che spinto in questa sede a fare dellle considerazioni.
Il Barcellona
La squadra di Valverde diventa termine di paragone sempre, nel bene e nel male: ebbene, per Allegri non bisogna “scimmiottare” il modo di giocare dei Blaugrana perché ogni squadra possiede uno specifico DNA che ne determina anche il modus operandi in campo.
Che poi perché usare quel verbo spregiativo, piuttosto che un semplice “imitare”, non ci è dato sapere.
In tutto questo Allegri sorvola sul fatto che i Catalani, dall’addio di Guardiola, hanno ricostruito la loro filosofia calcistica – dimostrando che non si vive di solo DNA – e sorvola anche sul fatto che i modelli, gli esempi esistono e vanno seguiti ovunque, calcio compreso. Tra l’altro egli stesso sostiene che il calcio è arte e non scienza, però poi nega la possibilità di imitare (fondamentale nell’arte) e parla di catene di acidi desossiribonucleici. Ok.
I giocatori importanti
“Ci sono squadre che hanno giocatori diversi e di spessore diverso, soprattutto in partite decisive come quelle di Champions“.
Questo in sintesi il discorso sulla vittoria del Barcellona contro il Liverpool, che poi è lo stesso fatto anche la scorsa stagione – e a Cardiff – dopo che la Juventus è stata sconfitta dal Real Madrid: i Blancos hanno Ronaldo, Ronaldo è di spessore diverso e fa la differenza. A questo punto, sul più bello, Allegri non ci spiega perché con il Real Madrid Cristiano Ronaldo è stato capace di fare la differenza in tutte le partite di Champions, mentre con la Juve no.
I DNA di Milan e Juventus
La frase clou, che abbiamo riportato in alto in apertura, è quella che contiene molte verità nascoste (ma nemmeno tanto). Appurato che ogni club ha un suo DNA che per mister Allegri non è modificabile, altrimenti si corre il rischio di essere ridicoli – altrimenti perché usare il verbo scimmiottare? -, si focalizza sulle squadre da lui allenate.
In cosa consiste la diversità caratteriale tra Milan e Juventus?
C’è una sola possibile differenza tra le due, palese: ossia il rapporto con la Champions e l’importanza a essa riservata. Dalle parole di Allegri si evince – in manera anche abbastanza chiara – che i due club hanno considerazioni sull’Europa agli antipodi.
Il che appare chiaro anche a noi, che non facciamo gli allenatori di mestiere e che, pardon, non dovremmo neanche aprire bocca.
A questo punto la puntualizzazione di Allegri si assomma a tutte le altre da lui fatte in precedenza, in base alle quali la Juventus è sempre un gradino indietro in Europa. Forse più di un gradino. Dichiarazione pesante – e comunque attenzione, perché veritiera – soprattutto se fatta da lui.
In fondo, non così diversa dal discorso fatto da Conte a proposito del ristorante economico Vs ristorante a tre stelle. Solo che Conte, non avendo la diplomazia e il savoir faire del toscano, è diventato dopo quelle parole il Figlio del Demonio.
Mentre è solo un modo diverso di esprimere la stessa, preoccupante verità.
Non temete: a Allegri non verrà mossa alcuna critica. Dall’alto hanno inteso benissimo.
Daniela Russo