Grande festa per l’addio di Francesco Totti come calciatore della Roma. Il Capitano giallorosso ha letto una lettera a centrocampo dopo la partita con il Genoa, terminata con un 3 a 2, e ha salutato tutti tra le lacrime. Sugli spalti, oltre alla gente comune, c’erano anche alcuni vip tra cui Sabrina Ferrilli, Claudio Amendola, Raoul Bova, Carlo Verdone, oltre a sua moglie e ai tre figli. Ilary Blasi ha omaggiato il marito indossando una maglietta sulla quale c’era scritto “Sei unico”, mentre sugli autobus romani troneggiava la scritta “Grazie Capitano”.
Grande festa e tante manifestazioni d’affetto per il campione della Roma che ieri ha detto addio al suo ruolo di calciatore nella sua squadra del cuore, l’unica in cui ha giocato finora. E lo ha fatto leggendo una lettera semplice, esattamente come lui, che non ha mai avuto filtri nè ombre.
“Grazie Roma, grazie a mamma e papà, grazie a mio fratello, ai miei parenti, ai miei amici. Grazie a mia moglie e ai miei tre figli. Ho voluto iniziare dalla fine, dai saluti, perché non so se riuscirò a leggere queste poche righe. È impossibile raccontare ventotto anni di storia in poche frasi. Mi piacerebbe farlo con una canzone o una poesia, ma io non sono capace di scriverle e ho cercato, in questi anni, di esprimermi attraverso i miei piedi, con i quali mi viene tutto più semplice, sin da bambino. A proposito, sapete quale era il mio giocattolo preferito? Il pallone ovviamente! Lo è ancora. Ma a un certo punto della vita si diventa grandi, così mi hanno detto e cosi il tempo ha deciso. Maledetto tempo. È lo stesso tempo che quel 17 giugno 2001 avremmo voluto passasse in fretta: non vedevamo l’ora di sentire l’arbitro fischiare tre volte. Mi viene ancora la pelle d’oca a ripensarci. Oggi questo tempo è venuto a bussare sulla mia spalla dicendomi: “Dobbiamo crescere, da domani sarai grande, levati i pantaloncini e gli scarpini, perché tu da oggi sei un uomo e non potrai più sentire l’odore dell’erba così da vicino, il sole in faccia mentre corri verso la porta avversaria, l’adrenalina che ti consuma e la soddisfazione di esultare”. Mi sono chiesto in questi mesi perché mi stiano svegliando da questo sogno. Avete presente quando siete bambini e state sognando qualcosa di bello… e vostra madre vi sveglia per andare a scuola mentre voi volete continuare a dormire…e provate a riprendere il filo di quella storia ma non ci si riesce mai… Stavolta non era un sogno ma la realtà. E adesso non posso più riprenderlo, il filo. Io voglio dedicare questa lettera a tutti voi, ai bambini che hanno tifato per me, a quelli di ieri che ormai sono cresciuti e forse sono diventati padri e a quelli di oggi che magari gridano “Tottigol”. Mi piace pensare che la mia carriera diventi per voi una favola da raccontare. Ora è finita veramente. Mi levo la maglia per l’ultima volta. La piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai. Scusatemi se in questo periodo non ho rilasciato interviste e chiarito i miei pensieri, ma spegnere la luce non è facile. Adesso ho paura. E non è la stessa che si prova di fronte alla porta quando devi segnare un calcio di rigore. Questa volta non posso vedere attraverso i buchi della rete cosa ci sarà “dopo”. Concedetemi un po’ di paura. Questa volta sono io che ho bisogno di voi e del vostro calore, quello che mi avete sempre dimostrato. Con il vostro affetto riuscirò a voltare pagina e a buttarmi in una nuova avventura. Ora è il momento di ringraziare tutti i compagni di squadra, i tecnici, i dirigenti, i presidenti, tutte le persone che hanno lavorato accanto a me in questi anni. I tifosi e la Curva Sud, un riferimento per noi romani e romanisti. Nascere romani e romanisti è un privilegio, fare il capitano di questa squadra è stato un onore. Siete e sarete sempre la mia vita: smetterò di emozionarvi con i piedi ma il mio cuore sarà sempre lì con voi. Ora scendo le scale, entro nello spogliatoio che mi ha accolto che ero un bambino e che lascio adesso, che sono un uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato ventotto anni di amore. Vi amo”.
Fischi per Spalletti da parte dei tifosi, ovazione per i vari omaggi dei colleghi, da Del Piero a Buffon. A centro campo un’enorme maglia con il numero 10.
Anche i social hanno omaggiato Francesco Totti, messaggi di ammirazione e commozione anche da parte di tifosi di altre squadre, addirittura della Lazio. E oggi che la grande festa è finita, rimane indelebile il percorso del Capitano giallorosso, la stima, i successi, qualche amarezza. Sì, anche quelle. Ora rimane solo una domanda: che ne sarà di Francesco Totti?
“Totti andrà a giocare a Miami”, svela Paola Ferrari su Twitter. Ormai è questione di poco e sapremo.
Non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo a Totti, qualsiasi cosa abbia deciso di fare. E non possiamo che fargli tanti complimenti per la sua carriera, per la semplicità, per la sincerità, per essere stato un grande, dentro e fuori dal campo.
Mirella Fanunza