È la gara più attesa di tutta la stagione. La notte dei miracoli, la notte dei campioni, di sogni infranti e di lacrime.
Quella che tutte le squadre sognano di vivere, quella che tutti i tifosi vogliono raccontare.
Semplicemente, è la finale di Champions League.
In un’Europa dominata dalle inglesi, sono state Tottenham e Liverpool a staccare un biglietto per Madrid.
Lo location è quella del Wanda Metropolitano, uno degli stadi più moderni in una città che è da sempre tempio del calcio spettacolo.
I Reds di Jürgen Klopp arrivano da favoriti, con la finale persa dello scorso anno alle spalle a rappresentare un grande bagaglio d’esperienza.
Una squadra dalla potenza tecnica impressionante, che sa essere letale anche in assenza dei bomber di razza Salah e Firmino, come è accaduto nelle semifinali.
Una squadra che non smette mai di sognare, lotta fino all’ultimo e ribalta i risultati.
Il Liverpool ha travolto Barcellona, Porto e Bayern Monaco e stavolta non accetterà una medaglia d’argento.
Il Tottenham però cavalca la scia dell’entusiasmo e tocca il cielo con un dito, nessuno l’avrebbe mai pronosticato in finale di Champions.
Mauricio Pochettino guida una squadra di puri talenti individuali, basti pensare a nomi come Harry Kane, Dele, Eriksen, Lloris, Son…
Il lavoro certosino del tecnico argentino in questi anni ha dato notevolmente i suoi frutti e ora gli Spurs sono a pieno titolo tra le big d’Inghilterra.
Sembravano destinate a cedere sotto i colpi del Manchester City del re di coppe Pep Guardiola e poi sotto i giovani sognatori dell’Ajax, invece a modo suo, con imprese emozionanti, il Tottenham è tra le due migliori squadre d’Europa in questa stagione.
Due squadre che si conoscono molto bene e che di certo non ci faranno annoiare; i “derby” nazionali in Champions hanno sempre regalato scontri memorabili.
Mancava da un po’ una finale tutta inglese: l’ultima nel 2008 tra Manchester United e Chelsea.
Federica Vitali
