Home Focus Toto Cutugno: in ricordo dell’artista e del tifoso rossonero

Toto Cutugno: in ricordo dell’artista e del tifoso rossonero

La scomparsa di Toto Cutugno ha commosso il mondo della musica che lo amava ma anche quello del calcio, che lui amava da tifoso del Milan

0
247

La scomparsa del celebre artista nazional popolare ha commosso il mondo della musica che lo amava ma anche quello del calcio,
che lui amava da tifoso del Milan

Nella calura a tratti insopportabile di questo agosto, è giunta improvvisa e dolorosa la notizia della scomparsa di Toto Cutugno.

Forse uno dei simboli di quell’Italia canora e canterina che ha sempre mantenuto nel tempo quel tocco di romanticismo un po’ mieloso ma sempre di grande appeal.

Riservato e pacato, lo si ricorda nelle tante edizioni del Festival di Sanremo impeccabile nel suo smoking a cantare di mamme, figli, amori [quelli in cui soffri solamente tu… (Cit.)].

Una presenza la sua, negli anni passati, quasi rassicurante e di sicuro impatto per i cuori nobili italiani piazzati davanti alla TV, sera dopo sera. Anche quando ruppe gli schemi con “Voglio andare a vivere in campagna”, inno al ritorno alla semplicità e alla faticosa ma affascinante vita bucolica.

Ma il Toto Cutugno autore non può non essere menzionato.

Dalle canzoni composte per Adriano Celentano, Ornella Vanoni, Domenico Modugno e per tanti artisti stranieri, come è accaduto per la canzone – manifesto di una generazione “Noi, ragazzi di oggi”, cantata dall’allora quindicenne Luis Miguel, poi diventato icona musicale in patria e soprannominato “El Sol de México”.

Cutugno è nella storia della musica per essere l’autore e l’interprete de “L’italiano”, la ballata simil patriottica dei tempi moderni per eccellenza.

Composta quarant’anni fa e tradotta perfino in finlandese e in cinese, è una sorta di ufficioso inno nazionale nel mondo, una canzone che NON PUOI NON SAPERE e NON PUOI NON CANTARE, perché quella canzone, chi più chi meno, la conoscono davvero tutti.

Ci ha lasciati ad ottant’anni, conosciuto come cantautore anche oltre i confini del nostro Paese ma è stato, nella sua lunga vita, anche un grandissimo tifoso del Milan e proprio attraverso i canali social, il club rossonero gli ha dedicato un commosso messaggio di saluto.

Avrà gioito sicuramente negli anni dei grandi trionfi rossoneri in Italia e all’estero, marcando magari quell’orgoglio italiano nel mondo rappresentato dalla sua squadra del cuore.

Amava Pirlo, come da lui dichiarato, e si rammaricava che nelle squadre italiane ci fossero pochi italiani in campo.

Certo, la dura e spietata legge del mercato, del business e del conseguente prestigio del nostro calcio passa anche dall’internazionalizzazione delle rose delle nostre squadre, ma a pensarci bene, bisognerebbe davvero investire concretamente nel settore e magari riportare un po’ più di “italianità” sui nostri campi. I talenti ci sono, probabilmente sono nascosti e bisogna solo trovarli…

In fondo, “L’italiano” è un simbolo, un modo di essere, un modo di vivere, forse con qualche stereotipo ma comunque unico nel suo genere.

E possiamo dire che a modo suo, Cutugno ha voluto mettere un sigillo all’Italia e quel sigillo, almeno musicalmente parlando, è rimasto nel tempo, entrando nella nostra storia.

 

Simona Cannaò