Nella Torino granata inizia così la settimana del derby:
Il turno infrasettimanale non è servito a calmare gli animi anzi. Il Torino, all’Olimpico di Roma, contro la Lazio, rimedia un’altra sconfitta incassando quattro gol e incappando nella quinta sconfitta nelle ultime otto partite di campionato.
Tutti in ritiro, giusto per riordinare le idee e difesa dell’allenatore da parte di Cairo.
“Mazzarri è l’unico a non essere in discussione”.
Una fiducia necessaria in questo momento delicato ma anche giustificata.
Certo, i risultati contano ma non possono cancellare il passato.
Se i granata sono approdati ai preliminare di Europa League lo devono sì al TAS che ha escluso il Milan ma anche al tecnico toscano che, approdato a Torino nel gennaio 2018 per sostituire l’esonerato Mihajlović, ha via via trasformato i granata nella squadra rivelazione della seconda metà dello scorso campionato tanto da chiudere la stagione al 7° posto: con un totale di 63 punti, la squadra ha ottenuto il record granata di punti in un torneo a 20 squadre e con i 3 punti a vittoria.
Cairo lo sa ed è anche consapevole di quanta energia psicofisica comporti il disputare i preliminari europei. Non dimentichiamo che la squadra granata ha dovuto plasmare la preparazione estiva in funzione dell’esclusione rossonera dall’Europa.
Cairo, inoltre, non lo dirà mai apertamente, ma è cosciente di come la Società ha operato sul mercato: tre acquisti e nessuna cessione. Lo stesso Presidente aveva più volte affermato che la conferma del gruppo della passata stagione valeva più di ogni acquisto.
Nonostante ciò, però, rispetto alla passata stagione ha tre punti in meno e un andamento da retrocessione che, generano malumori in una piazza che auspicava una crescita e che, visto l’inizio di stagione, invitava ad ambire a una stagione da grande. Invece, con il passare delle giornate, oltre ai risultati, anche il gioco e lo spirito Toro sono sfumati.
Il presidente granata, Mazzarri, la squadra, tutti sono consci dell’importanza della sfida contro la Juventus.
Una gara che da sempre ha un sapore particolare e che in questa circostanza si carica di ulteriore significato. La squadra, l’allenatore, l’ambiente hanno una grande e prestigiosa occasione per ritrovarsi.