Sono otto giovanissimi immigrati accusati di aver innescato il panico e il fuggi fuggi generale in piazza San Carlo: ad inchiodarli un’intercettazione telefonica
(Fonte fotografica Corriere della Sera)
Una giovane donna morta, Erika Pioletti.
Un’altra donna, Marisa Amato, rimasta paralizzata.
1500 feriti, alcuni gravi.
Un bilancio tragico quello della notte del 3 giugno scorso in piazza San Carlo, dove migliaia di torinesi si erano dati appuntamento per assistere alla finale di Champions tra Juventus e Real Madrid trasmessa su un maxi schermo allestito per l’occasione.
All’improvviso panico e calca che hanno portato all’epilogo tristemente noto.
Dopo mesi di indagini coordinate dal procuratore Armando Spataro e dai pm Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacileo, nei giorni scorsi si sono conosciute le cause che hanno portato ad un fuggi fuggi generale, al panico, ai feriti, a una (per fortuna solo una) vittima.
Sono stati fermati ed arrestati otto giovanissimi, tutti immigrati, che approfittando della confusione, hanno pensato di mettere a segno furti (utilizzando spray urticanti al peperoncino per neutralizzare i rapinati) che da un settore della piazza hanno innescato il panico che poi con un effetto domino ha investito tutti i presenti.
A questa conclusione si è arrivati anche grazie ad un’intercettazione telefonica nel corso della quale due dei ragazzini coinvolti parlavano di refurtiva rubata proprio in quell’occasione. Non solo: la banda si vantava sui social delle proprie prodezze.
Silvia Sanmory