Tim Cup, Milan-Juve: Fame vs Rabbia. Un’unica Coppa dai significati diversi

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Mancano poche ore al fischio d’inizio. Tra poco Milan e Juve saranno in campo per l’ultimo impegno stagionale. Una delle due formazioni alzerà al cielo di Roma la Coppa Italia ma in gioco ci sarà molto altro. Il trofeo è il medesimo ma in essa sono condensate diverse motivazioni.

Per i Rossoneri è l’ultima occasione per salvare una stagione. Vincere, per la squadra di Brocchi, significherebbe accedere all’Europa League ma soprattutto scrollarsi di dosso non poche tensioni. I Bianconeri hanno dalla loro la possibilità non solo di fare double ma di bissarlo diventando i primi nella storia a vincere per due anni consecutivi Scudetto e Coppa Italia.

Situazioni diverse che si riversano sull’attesa dei sostenitori. Due modi opposti di vivere la partita, e l’attesa del match.

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Una Coppa dal significato diverso. In casa Juve prevale la “fame”, in casa Milan la rabbia.

Gli spalti dell’Olimpico si stanno riempendo. Tanti i volti illustri che non perderanno questa finale. Tra i molti ci sarà anche il Presidente del Milan che all’ultimo ha deciso di recarsi prima in ritiro dalla squadra e poi di seguire la partita allo Stadio.

Ci sarà anche Vangioni, neo acquisto rossonero che dopo aver conosciuto i futuri compagni, questa notte, assisterà alla gara che deciderà le sorti prossime del Milan. Sarà Europa per il Diavolo?

In caso contrario, per un rossonero (più nero che rosso) non ci sarà solo uno juventino contento ma anche un neroverde (e forse un fiorentino). Se ad alzare la coppa sarà la squadra di Allegri il Sassuolo accederebbe per la prima volta in assoluto in Europa e la Fiorentina scongiurerebbe i preliminari.

Caterina Autiero