The day after…Champions League, con l’Italia solo spettatrice dell’undicesimo successo Real

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E’ ancora Real! Nella finale-derby di Champions League, come due anni fa, l’Atletico esce sconfitto. La cinica lotteria dei rigori punisce i colchoneros: 6-4 per i blancos. La palla che colpisce il palo su penalty calciato da Juanfran pesa come un macigno e difficilmente sarà superato da una sponda del Manzanarre, cosi come difficilmente sarà digerito il rigore decisivo calciato da CR7. Per una Madrid che piange ce n’è una che ride e festeggia l’undicesima Coppa dalle grandi orecchie.

Il giorno dopo, i diversi umori sono ancora più tangibili. La gioia dei Galacticos è incontenibile: “Abbiamo disputato una buona partita, abbiamo dato tutto per riuscire a conquistare questa coppa – dice Zidane a fine partita – sono veramente molto orgoglioso di tutti i miei ragazzi e per i nostri tifosi. Sono contento, contento e contento adesso godiamoci questa Champions League“.

L’Atletico, invece, è il volto triste di Madrid. Il rammarico e la delusione per la terza sconfitta in tre finali e per aver visto ancora una volta i cugini festeggiare a loro spese, non sarà facile da superare. Simeone è deluso ma prova a scongiurare la depressione: “Sono orgoglioso dei miei calciatori, hanno fatto uno sforzo straordinario, abbiamo disputato una grande Champions…Ho detto ai miei giocatori di non piangere, perchè questo è il destino e il destino non era dalla nostra parte“.

Inevitabilmente questa finale pesa anche sul destino di entrambi i club e dei rispettivi tecnici. Se da una parte c’è impressa la Z di Zizou sull’undicesima madridista dall’altra c’è il Cholo che esce sconfitto per la seconda volta.
Florentino Perez ha confermato che il futuro del francese sarà sulla panchina del Real Madrid. “Il futuro di Zidane? Fa parte della storia recente del Real: ha vinto la Champions come giocatore, come vice allenatore e come allenatore. Tra lui e noi c’è una grande storia d’amore, una storia felice. Sta con me dal 2001: abbiamo concordato un contratto per questi sei mesi e per i prossimi due anni, non vedo problemi”.
Meno certo il futuro di Simeone che nel post partita ha affermato: “Dopo due finali pareggiate entrambe nei tempi regolamentari e perse in questo modo, è necessario fare un bilancio. Devo andare a casa e guarire le mie ferite. Sono comunque fiero di quanto abbiamo fatto“.
Solo spettatrice l’Italia. San Siro ha ospitato il grande evento e il Bel Paese è stato incollato alla tv per seguire la consacrazione del calcio spagnolo che ha visto due club di Liga contendersi il trofeo.
Numeri da record per Mediaset: il dato complessivo dei 90 minuti (sui due canali che hanno trasmesso il match) è di 8.259.000 spettatori con il 38.12% di share. L’interesse è poi andato aumentando con il passare dei minuti: durante i supplementari lo share è salito al 42.09% e al momento dei rigori ha toccato il 52.71%. Il picco d’ascolto in occasione del decisivo rigore di CR7, seguito in diretta da oltre 10 milioni di persone.

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Caterina Autiero