Il terrore Isis gela i Mondiali 2018

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Gli organi propagandistici Isis diffondono in rete immagini inquietanti che calano il terrore sui prossimi Mondiali in Russia

Il calcio sta vivendo giorni pesanti: non solo in Italia, ma in chiave mondiale. Da qualche giorno la al-Wafa Media Foundation, organo propagandistico dell’ Isis, ha diramato in rete un’ immagine grottesca, raccapricciante: un fotomontaggio di Lionel Messi in carcere mentre piange lacrime di sangue. Accanto al busto dell’attaccante argentino una frase, una dichiarazione d’intenti in piena regola che lascia correre un brivido lungo la schiena: “State combattendo uno stato che non conosce la parola fallimento”.

Così la minaccia terroristica che ormai non conosce confini getta una pesantissima ombra anche sulla manifestazione calcistica mondiale il cui via è previsto dal prossimo giugno; e la scelta di utilizzare il volto di Messi sembra quanto mai indicativa circa la portata della sfida lanciata dall’Isis. Tuttavia non si tratta della sola immagine: un’altra altrettanto minatoria ritrae lo stadio Luzhniki di Mosca designato per la finale:“Nemici di Allah in Russia, giuro che il fuoco dei nostri soldati vi brucerà. Basterà soltanto aspettare”, recita la scritta.

Mentre si svolgono le opportune indagini circa la veridicità delle minacce, si può solo immaginare lo sgomento e lo stato d’animo generali. Una perenne Spada di Damocle che resta sospesa su ogni evento di massima portata.

Daniela Russo