Un assist, un gol, la corsa sotto la Curva Nord e la Taty-mask. È così che Valentin Castellanos ha fatto breccia nel cuore del popolo biancoceleste e si è fatto notare dal pubblico della Serie A. Venticinque anni, attaccante argentino, è arrivato in Italia lo scorso agosto come il vice di Immobile, tra i dubbi di Sarri e l’entusiasmo di Lotito. Ha esordito con il club capitolino nella partita contro il Lecce, valida per la prima giornata di campionato e nel giro di poche settimane, complici anche gli acciacchi di Ciro, ha scalato le gerarchie. Ma chi è El Taty Castellanos?
É Valentin #Castellanos il vostro migliore in campo di #Lazio-Atalanta pic.twitter.com/OhUKcbhcI5
— LazioSpace (@LazioSpace) October 8, 2023
Nato a Mendoza, classe 1998, dopo aver ricevuto a 14 anni il no di River Plate e Lanus, decide di iniziare a cercare nuove opportunità altrove. Gioca in Cile, poi in Uruguay e infine trova la grande occasione negli Stati Uniti, con la maglia del New York City (squadra del circuito City Group, la holding company fondata dallo sceicco Mansour che controlla anche Manchester City e Palermo). Ed è proprio nella Grande Mela che Valentin conquista tutti i riflettori. Quattro anni in crescendo nel Bronx, allo Yankee Stadium, che si chiudono con numeri eccellenti: 134 partite e 59 gol.
Dopo aver fatto la storia nel club a stelle e strisce, Valentin cerca una nuova esperienza. Fallisce la trattativa con il desiderato River Plate, ma arriva l’occasione nella Liga, con il Girona (altra squadra del City Group). E anche in Spagna lascia il segno, diventando un brutto ricordo per i tifosi del Real Madrid.
Lo scorso 25 aprile, infatti, segna un poker ai Blancos di Carlo Ancelotti, secondi in campionato, finalisti di Coppa del Re e semifinalisti di Champions. Castellanos è l’unico, negli ultimi 75 anni, ad essere riuscito nell’impresa. Non una cosa di tutti i giorni insomma. Quattro reti, che allora hanno permesso al Girona di vincere 4-2 e di salire a -6 da una clamorosa qualificazione europea.
Ora, l’esperienza in Serie A come vice Immobile. El Taty, soprannome che deriva dalla prima parola da lui pronunciata per colpa di un passeggino cigolante che produceva un rumore simile al suono “taty”, al momento ha giocato solamente 234′, ma ha fatto capire in modo chiaro di volersi imporre e di volersi confermare in campionato.
La sua prima da titolare è stata un successo, con il suo primo importante gol in maglia biancoceleste, ma Valentin punta alla doppia cifra. Un traguardo non facile da raggiungere, certo, ma Castellanos vuole comunque provarci anche per i due bonus presenti nel contratto: uno che scatta a 10 gol, l’altro a 20. Riuscirà a centrare l’obiettivo?
Alessandra Cangialosi