(SPOILER ALERT! Articolo con contenuto fortemente di parte e emotivo. Se non sei interessato, passa oltre).
Sono le 12 e tre minuti quando Lionel Andrés Messi – aka il GOAT del calcio – entra nella sala stampa adibita per la sua ultima, ultimissima conferenza stampa per il Barcellona.
L’atmosfera è raccolta, ci sono sua moglie con i tre bimbi, i suoi compagni di squadra e i rappresentanti dei media.
Leo arriva e scoppia in lacrime ancora prima di cominciare a parlare, i calciatori del Barcellona hanno tutti gli occhi lucidi, sopra i volti coperti dalle mascherine.
Il nodo che mi stringe la gola è così forte che mi sembra di non poter respirare.
Mi sembra tutto così terribilmente ingiusto.
Com’è possibile che una storia di 21 anni tra una squadra e un giocatore (e che giocatore!!!) finisca così, con una conferenza stampa???
Com’è possibile che l’unica cosa che mi (e ci) è data sapere è che questa separazione addolora tutti?
Non voglio e non posso entrare nel merito delle motivazioni che hanno portato a questa vicenda. Non mi interessano le polemiche, trovo del tutto fuori luogo additare la colpa agli uni o agli altri senza uno straccio di conoscenza fondata.
Ma dico solo: come osate?? Come osate mettere la parola ThE END a un’ Era così, all’ Era di Messi al Barça, senza pubblico, senza ovazioni, senza tifosi, senza bambini che indossano la sua maglia…
…Senza NULLA DI NULLA???
Chi non ha vissuto il binomio Messi-Barcellona, non può capire.
Chi non ha vissuto gli anni d’oro di questo Alieno del Calcio, non può capire.
https://twitter.com/RiggsBarstool/status/1424367316364668931
Io sono a oggi onorata di averlo visto incantare, di averlo supportato, di aver gioito con lui per i suoi successi, di aver dimenticato i miei dispiaceri grazie a una sua giocata inconcepibile, come solo lui sa fare.
Sono addolorata per il suo dolore – sincero e reale alla faccia delle malelingue – e lo sento così profondamente che vorrei solo fosse un brutto sogno da cui svegliarmi.
Sono calcisticamente e umanamente devastata.
È l’ennesimo, brutale, asettico addio cui mi condanna questo calcio moderno, che mi è sempre più ostile e estraneo.
Riesco solo a dire dopo queste poche righe: grazie, Lionel Andrés Messi. Ci si innamora del calcio attraverso te e quelli come te.
Tutto il resto – ed è un resto brutto, lo assicuro – lo lascio a chi pensa di avere in tasca la verità, di conoscere perfettamente tutto ciò che Messi avrebbe dovuto fare e che invece non ha fatto per restare in blaugrana.
Beati voi, che non barcollate mai.
Io sono troppo impegnata a rimettere insieme i pezzi del mio cuore.
Daniela Russo