I tifosi della Lazio e quelli del Parma hanno ricordato durante la partita disputata domenica scorsa la morte di Stefano Cucchi, avvenuta il 22 ottobre 2009 in circostanze misteriose durante la sua detenzione, in seguito a un arresto per possesso di droga. Da quel giorno la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, è in prima linea per la ricerca della verità sulla morte del fratello minore.
Nei giorni scorsi la confessione spontanea di un carabiniere, indagato per la morte del ragazzo, ha riaperto il caso che adesso si avvia verso la conclusione definitiva con la condanna degli imputati.
Lo striscione del settore ospiti laziale della scorsa giornata di serie A recitava, in riferimento alla confessione recente di uno degli imputati:
“Caso Cucchi … sapevamo già chi era STATO”
Alla scorsa edizione della mostra del cinema di Venezia è stato presentato, fuori concorso, un film sugli ultimi giorni di Stefano Cucchi dal titolo “Sulla mia pelle”. Un film che i critici hanno apprezzato per l’interpretazione magistrale di Alessandro Borghi, ma che ha diviso l’opinione pubblica tra colpevolisti e innocentisti.
I tifosi del Parma hanno esposto uno striscione con su scritto:
“Stefano Cucchi: la verità non è un film”
Il film su Cucchi ha anche ispirato lo striscione dei tifosi romanisti durante la partita del 23 settembre scorso nella trasferta di Bologna:
“Sulla mia pelle e nei nostri cuori. Cucchi vive”
In questi anni sono stati molteplici gli striscioni dedicati alla vicenda, e dalla serie a alla serie B i tifosi hanno reso omaggio al giovane ragazzo chiedendo giustizia e verità, una verità che tutti sapevano ma della quale non c’erano le prove.
Emblematico il messaggio dei tifosi del Livorno durante una partita del 2014:
“Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”
In questi 9 anni la battaglia è stata portata avanti da Ilaria Cucchi e già nel 2016 i tifosi romanisti hanno voluto dare il loro sostegno alla giovane donna con questo striscione:
“Con Ilaria per Stefano”
Le squadre romane e i rispettivi tifosi sono stati in prima linea nel far sentire la loro vicinanza alla famiglia Cucchi, perché hanno vissuto in prima persona la vicenda, essendo Stefano tifoso laziale ma soprattutto un ragazzo nato e cresciuto nella Capitale.
Quando la verità non si sapeva, ma tutti la immaginavano, nella Curva Nord prima della partita Lazio-Juventus del 2014 spuntò questo striscione:
“Sappiamo chi è STATO. Stefano Cucchi vive”
Lo stesso anno, anche i tifosi della Roma in Curva Sud hanno condiviso lo stesso messaggio ma con parole diverse:
“Lo STATO difende chi è STATO. S. Cucchi vive!”
Questi sono solo alcuni degli striscioni esposti dai tifosi italiani in questi anni e fino a quando i colpevoli non verranno individuati, accusati e condannati, le curve italiane continueranno a chiedere giustizia per Stefano Cucchi.
Gisella Santoro