Il difensore festeggia le 300 presenze con la maglia della Lazio: una bandiera per la squadra biancoceleste
Quando Stefan Radu è arrivato alla Lazio, 10 anni fa, era il periodo della metà classifica, in panchina c’era Delio Rossi e nella rosa della squadra c’era Simone Inzaghi, colui che oggi è il suo allenatore. Basta questo per capire come la storia della Lazio sia indissolubilmente legata a quella di Stefan Radu.
Nell’ultima partita della Lazio, quella in campionato contro il Genoa, Radu ha celebrato la sua 300esima partita con un’ottima prestazione, nonostante la sconfitta, e ha dimostrato che ha ancora molto da dare e da insegnare ai nuovi difensori che un giorno prenderanno il suo posto.
Radu ha cambiato allenatori, compagni di squadra, sponsor, ma è sempre stato un punto fermo per la difesa laziale. Il suo atteggiamento da giocatore in campo e da tifoso fuori, l’ha reso un idolo di questa squadra tanto da essere stato in lizza per diventare il nuovo capitano della squadra. Non ha ancora vestito la fascia da capitano, se non in casi eccezionali, ma moralmente lo è.
La sua lazialità è evidente in alcune foto, come quando è stato immortalato “in preghiera” al rigore della Juve nella partita di campionato del 14 ottobre scorso, abbracciato all’arbitro prima del fischio finale della Supercoppa del 13 agosto scorso e a muso duro nei confronti di Totti in uno dei numerosi derby disputati.
Una carriera completamente dedicata alla squadra biancoceleste tra ricordi belli e ricordi brutti, tra vittorie e sconfitte, tra trofei vinti e trofei persi. Il suo attuale contratto scade nel 2020 e ha ancora tanto da vivere con la maglia biancoceleste.
Gisella Santoro