La fine di un incubo durato quasi 5 anni, la rivalsa di un uomo che, distrutto nel cuore e nell’anima, vuole riprendere in mano la sua vita e la sua carriera. Stiamo parlando di Fabio Quagliarella, vittima di stalking e minacce da parte di una persona molto vicina a lui e alla sua famiglia.
Una storia forte, di quelle che sentiamo spesso nei telegiornali, una storia che ha fatto rabbrividire e che al contempo ha dato anche parecchie risposte. L’ex attaccante di Napoli e Juventus, oggi alla Sampdoria, ha aperto il suo cuore ai microfoni de ‘Le Iene’, raccontando all’Italia intera la paura nella quale lui e la sua famiglia hanno vissuto in questi ultimi cinque anni.
Nel 2010 gli stessi messaggi ricevuti dalla famiglia Quagliarella arrivano anche alla Società Napoli, facendo sprofondare nell’oblio più profondo l’attaccante che si sente inerme e colpito nel profondo. Lo stesso Piccolo continua a indagare sui fatti registrando tutte le denunce da parte dell’attaccante e della sua famiglia. A fronte dei continui messaggi, il Napoli decide di cedere il giocatore alla Juventus, che già lo aveva seguito l’estate precedente.
“Ogni volta che dovevo tornare a Napoli, cercavo di nascondermi, di camuffarmi con cappelli, occhiali… per evitare che qualcuno mi dicesse qualcosa. Perché fa male… Dici ‘Cosa ho fatto di male che mi devo nascondere?’”, ha detto ai microfoni de ‘Le Iene’.
Anche le passeggiate erano ormai state cancellate dalle cose da poter fare a Napoli o nel proprio paese, a Castellammare di Stabia, per paura che la famiglia a casa ricevesse ancora messaggi del tipo ‘Tuo figlio è qui, stiamo andando ad ammazzarlo’. Una vita che, per il ragazzo, era diventata pesante e insostenibile: un peso nel cuore che avrebbe lasciato un segno profondo negli anni a venire.
La svolta arriva nel 2015 quando l’agente Piccolo rivela al padre di Fabio di aver ricevuto minacce da parte del famigerato stalker. Alla richiesta di visionare il messaggio però non vi fu risposta in quanto l’amico di famiglia rivelò al signor Quagliarella di aver sbadatamente cancellato il messaggio, facendolo infuriare e insinuando in lui i primi definitivi dubbi. “Ma vuoi vedere che è proprio lui che ci sta facendo queste torture?”, ha raccontato lo stesso padre di Fabio ai microfoni di Mediaset. Recatosi poi in questura per verificare lo stato delle denunce scoprì che nessuna di queste era stata depositata da Piccolo facendo così partire le indagini proprio a carico dello stesso agente della Polizia Postale.
L’incubo vissuto ha pesantemente e inevitabilmente influito sulla carriera dell’attaccante e sui suoi sogni di ragazzo, sulla sua voglia di fare la storia con la maglia del Napoli. Adesso c’è un rapporto da rinsaldare e molti tifosi del Napoli che lo avevano tacciato come ‘traditore’ stanno già chiedendo alla società di riportarlo ‘a casa’. A 34 anni Quagliarella però è felice alla Sampdoria ma, ovviamente, non chiude le porte ad un futuro ritorno in maglia azzurra.
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/golia-l%E2%80%99incubo-di-quagliarella_695837.html
Consuelo Motta