Stadi, ritorna il pubblico: una possibilità per pochi, una speranza per molti ma il tifo è un’altra cosa

Mascherine, niente striscioni, spettatori distanziati: in Emilia Romagna torna il pubblico negli stadi, ma non il tifo...

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Gli stadi vuoti, si sa, sono stati e sono un colpo al cuore per giocatori ed appassionati.

In questo periodo di massima attenzione a causa dell’emergenza sanitaria, gli stadi sono stati svuotati dai tifosi che hanno potuto seguire le ultime gare di campionato e coppa dal divano di casa.

Lo stesso è previsto per l’imminente inizio della stagione di Serie A: ma la regione Emilia-Romagna ha appena emesso un’ordinanza che prevede la parziale riapertura degli impianti sportivi al pubblico.

Succederà infatti per Sassuolo-Cagliari, il GP di Formula 1 a Imola e Parma-Napoli.

Fino a mille tifosi potranno assistere domenica 20 settembre alle partite della prima di campionato:  Parma-Napoli al Tardini di Parma e Sassuolo-Cagliari allo stadio Mapei di Reggio Emilia.

A Imola invece, per il Gran Premio di Formula 1, dal 31 ottobre al 1 novembre, sulle tribune  il pubblico può essere  presente fino a 13.147 spettatori.

La condizione è che i gestori garantiscano la vigilanza necessaria per evitare assembramenti durante l’ingresso, il deflusso e la permanenza del pubblico nel posto assegnato e in relazione all’utilizzo dei servizi igienici, nonché al rispetto del distanziamento sociale.

In particolare, sarà vietato assistere alle partite da postazioni in piedi, introdurre all’interno dello stadio striscioni, bandiere o altro materiale e vietata anche qualsiasi forma di contatto fra giocatori e spettatori alla fine della manifestazione.

Ci sarà un numero congruo di varchi per l’accesso al pubblico in modo da evitare assembramenti nel momento del controllo temperatura e biglietti.

Allo stesso modo,  è necessario lo scaglionamento a gruppi degli spettatori nella fase di deflusso al termine degli incontri tramite un programma definito, diffuso dallo speaker e coordinato dal personale di vigilanza accuratamente formato.

Uno steward avrà il compito di assistere il pubblico e controllare il rispetto delle misure comportamentali.

 “Non bisogna essere bianco o nero. E’ auspicabile un ritorno dei tifosi allo stadio con misure che consentono la sicurezza. Anche a me fa male vedere gli stadi vuoti. Se le cose andranno avanti così, è vero che abbiamo un aumento dei casi ma è tutto sotto controllo al momento, non vedo perché non si possano aprire gli stadi, con un numero molto ridotto di persone e con regole definite”, così il viceministro della salute Pierpaolo Sileri apre uno spiraglio al ritorno dei tifosi italiani allo stadio.

Speriamo, quindi, che l’Emilia possa rappresentare un piccolo inizio di ritorno alla normalità.

Piccolo perchè anche se non saranno più deserti (e forse questo è un bene soprattutto per l’aspetto economico), saranno comunque silenziosi, privi di colori e coreografie e. soprattutto, privi di quella componente emozionale e aggregante (propria dello sport) che porta a soffrire e gioire insieme le persone: saranno comunque privi di anima.

Ilaria Iannì