SPECIALE JUVE-ROMA – Torino vs Roma, Nord vs Centro… E quel 7-1 del ’32 che fece impallidire la Capitale

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Bianconeri vs Giallorossi, Torino vs Roma. Nord vs Centro. Big vs Big. Capolista vs Capolista. Quella che si giocherà domenica pomeriggio allo Juventus Stadium, nel capoluogo piemontese, oltre a essere un incontro importante perché vede affrontassi ad “armi pari” le due vette di questo campionato 2014-2015, sarà una sfida di idee, di concetti, di convinzioni… una sfida di due popoli lontani anni luce che si sono combattuti nel tempo. A suon di gol, a suon di delusioni, a suon di gioie, a suon di amare disfatte, a suon di meritate rivincite. La redazione di GolDiTaccoASpillo, in attesa di questo scontro diretto – da non perdere – ha deciso di ripercorrere alcune tappe fondamentali dell’ossimoro Juventus vs Roma: stadio pieno, tribune esaltate e trepidanti, bianconeri in casa, giallorossi in trasferta, finali inaspettati, punti persi e punti guadagnati.

Il risultato più clamoroso di tutti? Era la stagione 1931-1932. Lo scontro tra le due big si risolse in un boccone amaro da mandare giù per i capitolini: un 7-1 in casa bianconera non facile da digerire. Stando alle statistiche, è proprio la squadra di mister Allegri ad “avere la meglio” sui pronostici. Juventus e Roma si sono scontrate in ben 78 campionati di serie A a girone unico su 80 (perché entrambe hanno militato un anno in B, rispettivamente nel 2006-2007 e nel 1951-1952). E il bilancio casalingo pende nettamente dalla parte dei “nordici”: 49 vittorie, 21 pareggi, 8 sconfitte.

Ma torniamo alla disfatta giallorossa del campionato che fu. Sono passati ormai più di ottant’anni da quel giorno. Lo scudetto era conteso tra il Bologna, in ottima forma in vetta alla classifica, e la Juventus, che iniziava a faticare un po’. Dietro, in terza piazza e quindi da terzo incomodo, c’era la Roma, di tre punti sotto. Il 6 marzo 1932, i bianconeri ospitavano in casa gli avversari capitolini e, naturalmente, erano obbligati a portarsi a casa la vittoria. I giallorossi, guidati dal neo allenatore ungherese Baar, scendevano in campo stanchi, affaticati, forse non troppo motivati a contendersi il campionato. Un errore fatale questo che gli costò una bella lezione, un vero e proprio “tappeto”, una goleada storica: un 7-1 che azzittì la panchina, gli undici giocatori in campo, la tribuna, e il povero portiere romanista, Masetti, che uscì dal campo stremato. Dopo questa vittoria, la Juve era ormai inarrestabile: di lì a poco, avrebbe agguantato il Bologna di Schiavio, per vincere il suo secondo scudetto consecutivo.

Eleonora Tesconi