Ale40
Nel giorno del 40° compleanno di Pinturicchio non poteva mancare lei, la ragazza più invidiata, ammirata, amata e forse anche un po’ odiata (per lo più dai rosiconi) da tutti i tifosi di Alessandro Del Piero. Sì, stiamo parlando proprio di lei, Lucia Bordonaro, la delpierina che da Palermo con… ardore è arrivata fino in India per seguire il suo Capitano. Passando per l’Australia, of course!
Chiederti come nasce questo amore sarebbe alquanto riduttivo e banale… allora iniziamo così… se io scrivessi su un foglio solo… Alessandro Del Piero… tu come continueresti?
Il mio capitano! E in questa definizione racchiudo tutto l’amore e tutta l’ammirazione che nutro per Ale: un giocatore stupendo, il calcio in persona. Un decimo di quanto Ale ha dimostrato negli anni basterebbe, per conquistare un’appassionata dello sport più bello del mondo come me. La sua tecnica sopraffina, l’eleganza a metà strada fra l’umano e l’Olimpo, la correttezza in ogni situazione, i record strabilianti, le poche parole mai fuori posto, i piedi fatati che compongono sinfonie e poemi epici, la forza di lasciarsi scivolare le critiche addosso smentendole a suon di numeri, quella fedeltà d’altri tempi alla Signora più amata e alla donna più invidiata. Non occorre che sia io a raccontarvi chi è Alessandro Del Piero, l’hanno già fatto altri prima di me e meglio di quanto potrei. Vorrei almeno trasmettere cosa rappresenta Ale per me, anche se in fondo vi basta contare i chilometri che ho percorso fino ad oggi per lui, con la certezza che ne avrei fatti – e ne farò – molti di più per questo campione immenso, perché ne vale troppo la pena. Quando ho parlato di lui al mio nipotino Gae, mi ascoltava incantato come se gli stessi raccontando una favola. E ancora oggi la sua storia, come le mie piccole imprese di tifosa innamorata, mi sembra tutto un sogno troppo bello per essere reale.
Avrei parecchie commenti da fare su quella data e su certi personaggi diversamente meritevoli di ereditare un cognome illustre, però mi sforzerò di seguire l’esempio del mio capitano e quindi eviterò di rispondere. Mi auguro soltanto che Ale rientrerà presto alla Juventus da presidente, perché non riuscirei proprio ad immaginarmelo in una veste più adatta di quella. Con lui tornerei ad essere fiera dei colori bianconeri al 100% e potrei pure rimettere piede nello Stadium che, da quando lui non c’è, non sento più come “casa”. Comunque è prematuro discuterne adesso, preferisco godermi più che posso questo momento magico, in cui Ale continua a deliziarmi ancora con la sua poesia in campo.
Sono convinta che Ale avrebbe potuto dare ancora moltissimo alla Juventus, soprattutto in ambito europeo dove non riusciamo a brillare. Forse è anche giusto così: ci ha riportato lui allo scudetto e in Champions nel 2012, meritava di continuare a giocare con noi e mettere la sua impareggiabile esperienza al servizio della squadra. Invece qualcuno ha preferito puntare su un circo di nani e ballerine… È commovente il modo in cuiAle non ha mai smesso di amare i nostri colori e di rivolgere continuamente pensieri affettuosi alla società cui ha dato tutto, nonostante il trattamento riservatogli. Una grande lezione di quello che una volta avrei chiamato “stile Juve”, ma che al momento si trova in trasferta in terra indiana.
Pur non nutrendo la minima speranza riguardo all’attuale ambiente bianconero, confido nel tempo che è galantuomo. E poi mi fido ciecamente di Ale, perché mi ha abituato allo spettacolo delle sue mille rinascite, ogni volta che veniva dato per spacciato. Il mio capitano apre varchi meravigliosi dove gli altri vedono solo muri, lui è fatto così. Posso mai credere che la sua storia d’amore con la Juventus sia davvero finita? Se così fosse, a rimetterci di più sarebbe la nostra squadra del cuore e lui non potrebbe permetterlo, perché “un capitano non abbandona mai la sua Signora”.
Ah guarda, avrei pagato per poter risolvere le cose a modo mio, ma poi sarebbe finita sicuramente in rissa! Essendo una ragazza molto passionale che detesta tutte le forme di ingiustizia, do di matto soprattutto se queste colpiscono le persone che amo. In questo ho ancora tanto da imparare dal mio capitano, dai suoi silenzi che, alla fine, si rivelano essere la migliore risposta nei confronti di certa gente che non merita nulla.
Come in Italia, anche in Australia e in India il panorama calcistico è vario. Fra i giocatori e i fan, ci sono sia i veri amanti di questo sport, che non possono non stravedere per un capolavoro della natura come Ale, sia gli incompetenti che misurano tutto in numeri, velocità e forza fisica. Immagino non debba essere facile, per un ventenne, scoprirsi inferiore a qualcuno che ha il doppio degli anni, viene da un altro continente ed è coccolato da media e tifosi. Così subentrano l’invidia e la rivalità, si cerca di fermarlo in modo falloso non riuscendo altrimenti e gli vengono attribuite colpe non sue, per demolire il mito. Dispiace vederlo giocare in campionati che non sono alla sua altezza e dover leggere che c’è persino chi ha il cattivo gusto di metterlo in discussione, ma il mio capitano ha spalle grandi e reagirà come sempre alle critiche lasciando parlare il campo. Sarebbe bello se il primo goal indiano arrivasse il giorno del suo quarantesimo compleanno… Al di là di poche note stonate, comunque, nelle mie trasferte delpieristiche intercontinentali ho notato soprattutto il profondo rispetto che i più nutrono per il capitano. Sono sicurissima che la sua immagine, dopo avere già contribuito a fare crescere il movimento calcistico australiano, aiuterà a diffondere i valori di questo sport anche in un Paese particolare come l’India.
L’Inter che vince qualcosa nei prossimi quarant’anni. Bella battuta, eh? A parte gli scherzi… Anche se per finanziare i miei viaggetti delpieristici ho dovuto trasferirmi altrove in cerca di lavoro e lasciare la mia adorata Palermo, mi piacerebbe un giorno farla visitare ad Ale. Chissà che non perda la testa anche lui per la città che amo di più al mondo, fra i nostri resti di mille culture differenti, la vista di panorami mozzafiato e il profumo di arancine dorate!
Giusy Genovese