La sconfitta con la Lazio ai calci di rigore ha visto sfumare il primo palpabile obiettivo stagionale per i nerazzurri di Luciano Spalletti che dopo il ko di Torino vengono beffati dal jolly Nainggolan uscendo dalla Coppa Italia.
A distanza di soli tre giorni la Beneamata ha la concreta possibilità del riscatto nel match casalingo di campionato contro il Bologna che, dopo l’esonero di Inzaghi, ha appena riaccolto in panchina Sinisa Mihajlovic che ha già allenato i rossoblù nella stagione 2008/09.
L’uscita dalla Coppa Italia e il rigore calciato dal Ninja finito tra i guantoni di Strakosha ha ulteriormente agitato gli animi già concitati dopo le vicissitudini legate al mercato e ai risultati al di sotto delle aspettative.
Sull’allenatore nerazzurro inizia a pesare il macigno della messa in discussione, da parte di tifosi e media ancor più che di una dirigenza che sembra continuare a dare fiducia al tecnico di Certaldo. Hanno destato non poco clamore e creato ulteriore scompiglio le varie voci che si sono sollevate circa un possibile legame tra la visita di Antonio Conte nella capitale della moda e i risultati ottenuti dalla squadra nelle ultime partite.
Spalletti in conferenza pre match di Inter-Bologna ha ripreso tutti gli argomenti caldi del momento chiarendo alcuni aspetti, a detta sua, analizzati non così correttamente e alcune dichiarazioni altrettanto mal interpretate.
Il campo e il momento difficile a livello di risultati
“Siamo usciti da questa competizione e dall’UCL, competizioni importanti, però poi bisogna lavorare in maniera corretta sulla struttura, su quello che abbiamo e avevamo idea di costruire. E’ nel tempo che si può ambire a vincere dei titoli. E’ chiaro che i tifosi cominciano ad avere fretta perché sono molti anni che l’Inter non vince ma non posso addossarmi tanti anni di mancate vittorie, dove l’Inter si è più allontanata che avvicinata a vincere titoli”.
“Ci vuole tempo per consolidare quello che si è fatto bene e migliorare quelle che non si è fatte bene, anche nella partita contro la Lazio. Se si sta esagerando non lo so, questo lo sapete voi. Da qui a dire che è tutto da buttare ce ne vuole. Personalmente non la vedo questa differenza da quello che stiamo facendo a quello che avremmo dovuto fare. La differenza la vedo come si è trattati, la notizia è dire una cosa ma quando poi la riproponi per volontà e non per quello che è successo…”
Le difficoltà del momento dettate da diverse contingenze?
“E’ una situazione particolare perché abbiamo perso la partita ma se ci vogliamo mettere proprio tutto, è una situazione particolare ma non catastrofica. Dipende da che forza si da al particolare”.
“Le voci non mi riguardano e non mi cambiano assolutamente niente. Se vuole le parlo di quanti km ho percorso con la tuta d allenatore addosso, queste sono situazioni che capitano, è il mio lavoro: ho perso partite, ne ho vinte altre. Per quanto riguarda le voci, ripeto, sono cose che non mi riguardano”.
Conte a Milano e il tanto vociferato ‘incontro’ con Marotta
“Conte può andare al giro dove gli pare, Marotta è giusto che vada poi a cercare quello che è il bene dell’Inter e quello che è il migliorare il futuro dell’Inter, poi però si continua a lavorare giornalmente. E’ una cosa normale ma se poi questa cosa si tira in ballo più volte, secondo me, Marotta sa come si fanno le cose e quello che state dipingendo non rappresenta quello che è il suo stile e il suo modo di lavorare e la sua professionalità anche perché lui sa bene che queste cose qui non fanno il bene dell’Inter. Per come la state riportando, anche se gli volete fare i complimenti, è un’offesa alla sua professionalità perché così si comportano i dilettanti e Marotta è un professionista.
Capitolo Marotta
“Su di lui parlate in modo controverso, da un lato parlate di professionista doc, poi però dite che incontra Marotta in sede, è una cosa che non sta insieme. Sono chiare quelle che sono le intenzioni di chi accosta le due cose. E’ ridicolo quello che si scrive di una situazione in cui Marotta si incontra con Conte in sede che è in Duomo, non è una cosa credibile, è una strategia non una notizia. Poi, ripeto, che Marotta cerchi il bene dell’Inter è ovvio che sia così, è il suo lavoro. A me non cambia niente. Se fossi Marotta però non mi sentirei molto lusingato da come lo avete descritto in questo confronto che ha nel cercare le soluzioni per l’Inter, per come l’avete riportato nei discorsi non ce la vedo, è tutta un’altra persona”.
Le aspettative su squadra e giocatori
“Un calciatore che non porta tutta la sua qualità in campo e ha idea che le cose in futuro migliorino da sé, non è un calciatore da Serie A né da Inter”
“Il fatto che lei sostiene che Nainggolan nella rincorsa non abbia messo quella caratteristica di caparbietà di voler consumare una volontà è poco chiaro perché lei vuole alludere quasi che Nainggolan voglia farlo apposta…Se lei va a descrivere un fatto così preciso e mette in ballo un giocatore così, si va a sconfinare per forza nelle conclusioni”.
“A me sembra che la squadra se la stia giocando, poi bisogna fare di più. Siamo arrivati fino in fondo, abbiamo sbagliato per un dettaglio. Chiaro che ci sono stati degli episodi in cui la Lazio avrebbe potuto vincere la partita, che ha fatto meglio il primo tempo ma anche noi abbiamo fatto bene alcune cose. Poi delle cose vanno migliorate, si è usciti, si è perso, ma io vedo una squadra che sta lavorando. Partecipa alle analisi e i discorsi che si fanno per andare a migliorare. E ci sta pure qualche volta di perdere, poi ultimamente è successo anche più di una volta però poi bisogna parlare su ciò che c’è da fare per la partita successiva”.
Nainggolan
“Nainggolan non ha fatto tutti gli allenamenti che doveva fare e non è stato adu n livello di stress giusto, non puoi andare a forzare e peggiorare la sua condizione. Essendoci anche partite ravvicinate non puoi massacrarlo di lavoro e peggiorare la performance dentro la gara. Si cerca di farlo crescere e dall’altra parte ricevere i vantaggi che ti può dare”.
Perisic
“Si è allenato bene soprattutto ieri, abbiamo fatto quasi lo stesso lavoro degli spalatori (ride ndr ). E’ finita la questione del mercato specie se mi da modo da qui in avanti io lo utilizzerò. Vedo che Perisic ha qualcosa contro qualcuno: non con me, sono l’unico che l’ha sempre fatto giocare contrariamente al pensiero di tanti, io l’ho messo in campo sempre. Anche qui vedo che si vorrebbe tentare di…”
“Anche qui è stato ‘usato’ il discorso di quello che ho detto l’altro giorno su ciò che è uscito di lui sul fatto che volesse andar via, io mi riferivo a lui e al comportamento che ha avuto in merito la cosa. Non mi riferivo a Marotta che ha semplicemente chiarito le cose una volta uscite e probabilmente quello che ha detto è stato anche il tentativo di mettere il giocatore davanti alle sue responsabilità ma al contempo di alleggerirne la cosa, lui è stato tirato in mezzo mettendogli davanti dei numeri”
“Ora c’è bisogno che pedali forte perché c’è bisogno della sua potenza fisica, delle sue corse, della sua qualità e sono convinto che ci metterà tutto il suo impegno già da domani se deciderò di schierarlo in campo”
Cosa dovrà fare per riguadagnarsi la fiducia anche e soprattutto dei tifosi?
“Tutto quello che un professionista del suo livello. Noi abbiamo una considerazione forte e chiara di quello che lui è. Ce l’ha anche il calcio che guarda i calciatori forti, è considerato tale da tutti. Qualche volta si è parlato di lui nel mercato e di meno degli altri, perché è lui che stimola chi poi vuole venirlo a prendere”.
“Il pubblico deve capire che bisogna restare compatti e uniti. Attraverso il nostro sostegno riusciamo a superare qualche timidezza. E’ chiaro che magari lui possa aver avuto un comportamento che ha fatto storcere il naso a qualcuno ma ora è un nostro calciatore e da qui a fine anno e dobbiamo portare a casa i risultati che consolidano quelle poche cose che abbiamo fatto vedere come crescita. Ma poche cose sono lì davanti a tutti, chi non le vuole vedere non le vede. Se si fa diversamente ci si indebolisce da soli e si dà ancora più forza a chi ci vuol vedere disuniti, ai nostri avversari per entrare tra le prime quattro. E ce ne sono molte“.
Egle Patanè