SPAL, Brescia e Lecce salutano la Serie A: storia di retrocessioni

Spesso a lottare per la salvezza sono squadre neopromosse, ma nelle storia del nostro campionato ci sono state anche retrocessioni inaspettate

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La Serie A 2019-2020 è terminata in una data insoltita (2 agosto).

E’ stato un campionato singolare a causa del lockdown da coronavirus ma, alla fine, nonostante il calendario serrato, il caldo estivo e l’assenza di pubblico, si è giocato e si è giunti a un epilogo.

La Juventus si è laureata ancora una volta Campione d’Italia ma a tenere molti tifosi con il fiato sospeso è stata la lotta per non retrocedere.

A salutare il massimo campionato sono Brescia, SPAL e Lecce.

La prima retrocessa matematicamente in Serie B, dopo tre anni tra i grandi, è stata la SPAL. E’ stata una stagione caratterizzata dalla staffetta tra Semplici (l’allenatore della promozione e delle ultime stagioni) e Di Biagio ma a nulla è valso il cambio in panchina.
Peggior attacco e una delle peggiori difese hanno condannato la squadra ad essere la prima retrocessa del 2019-20. 

A tre giornate dalla fine definitiva della stagione, anche il Brescia saluta la Serie A. E’ stata una stagione complicata e segnata dagli esoneri di due allenatori (Corini e Grosso) salvo poi affidarsi a Diego Lopez. Ci sono stati i problemi avuti con  Balotelli: per le Rondinelle è stata una stagione negativa.
Con questa retrocessione, il Brescia si trova a “scendere” in Serie B per la 13ª volta, più di ogni altra squadra nella storia del torneo.

Come il Brescia, dopo appena una stagione, lascia la Serie A anche il Lecce.
Nell’ultima giornata i salentini dovevano vincere contro il Parma e sperare in un ko del Genoa. Così non è stato: il Genoa ha vinto 3-0 contro l’Hellas e i giallorossi hanno perso 3-4, chiudendo il campionato al terzultimo posto. Pur giocandosi la salvezza fino all’ultima giornata, i ragazzi di Liverani chiudono con la peggior difesa (84 gol subiti) del torneo e pagano un rendimento troppo altalenante.

La Serie A si conferma quindi ostica per le squadre neo-promosse ma, nelle storia del nostro campionato non sono mancate occasioni in cui la lotta per non retrocedere h coinvolto club blasonati:

Scopriamo alcune tra le più inattese retrocessioni dalla A alla B.

Era la stagione 1988/89 e il Torino, dopo un inizio con risultati negativi cambia Radice con Sala e, successivamente affida la squadra all’esordiente Vatta. A nulla valsero i cambi e i granata retrocedono in Serie B all’ultima giornata.
La Fiorentina di Radice, nella stagione 1992/93 ambiva a un piazzamento europeo ma si trovò a salutare la Serie A nonostante l’allora Patron Cecchi Gori esonerò il tecnico affidando la squadra ad Agroppi.
Il Napoli, nel 1997/98 cambia  ben cinque allenatori nel corso del campionato ma nessuno riesce a evitare agli azzurri la retrocessione: la squadra chiude all’ultimo posto con appena 14 punti.
Con soli 36 punti, la Sampdoria 2010/11 conclude il campionato al 18esimo posto e saluta inaspettatamente la Serie A dopo aver concluso il precedente campionato al quarto posto valevole per l’accesso ai preliminari di Champions League.