Il portiere clivense Sorrentino ha parlato con toni decisi, affermando di non voler assolutamente concludere la propria carriera con una retrocessione
Chiaro e conciso Stefano Sorrentino: “I nostri tifosi hanno ragione a essere arrabbiati”.
Detto da uno come lui, che a quasi 39 anni ne ha viste di tutti i colori, c’è da dargli ascolto. Ma per età e esperienza, Sorrentino possiede anche la saggezza dei veterani e sa che in questo momento il Chievo ha bisogno di essere supportato. La situazione in casa clivense è tutt’altro che rosea e il prossimo avversario, esperto e complicato, si chiama Milan. La squadra ha da tempo imboccato una via pericolosa che l’ha condotta a un passo dalla zona retrocessione e ora ogni punto potrebbe essere vitale.
Sorrentino adesso più che mai chiede compattezza e unione attorno al proprio gruppo: “Per tenere il Chievo in Serie A bisogna mettere da parte ogni malumore, chi viene allo stadio ci deve aiutare. Le polemiche, soprattutto quelle che leggo sui social, sono sterili. Per alcuni di noi potrebbe essere l’ultima stagione e non abbiamo intenzione di concludere con una retrocessione”.
Il portiere fa probabilmente riferimento anche a se stesso visto che, arrivato quasi a quarant’anni, non può escludere del tutto la possibilità di salutare il calcio giocato. Ma l’estremo difensore vuole fermamente conservare la categoria e per farlo crede che sia indispensabile il supporto di tutto il mondo del Chievo.
Un Chievo che non è più odioso, dice Sorrentino. Questa la caratteristica che ha sempre distinto i clivensi, l’essere ostici, quel “vendere cara la pelle” che ormai da tempo non si vede tra le maglie gialloblu. Non c’è più occasione tuttavia per piangersi addosso: da questo momento in poi per il Chievo inizia un nuovo campionato, che deve necessariamente allontanarlo dal baratro della zona retrocessione. E alla svelta: ieri Sassuolo e Spal si sono già fatte valere.
Daniela Russo
(immagine copertina da sport.sky.it)