Il calcio ed i social sembrano andare di pari passo nella nuova generazione di questo sport. E’ facile e frequente apprendere di casi mediatici o passi falsi compiuti proprio utilizzando queste piattaforme: in casa nostra l’ultimo ad esserci “caduto” è stato Roberto Soriano.
Il centrocampista arrivato al Torino in prestito dal Villareal, con diritto di riscatto fissato a 14 milioni di euro, è al centro di una polemica alimentata dai propri tifosi e arrivata sino alla diregenza della società.
Il motivo? Un like di troppo ad una foto sbagliata. Anzi, due.
Dopo il derby discusso della Mole e la vittoria bianconera con rigore di Cr7, il calciatore granata avrebbe – a suo dire accidentalmente – apprezzato pubblicamente la foto del portoghese con un ‘mi piace’. Nello scatto erano ripresi i festeggiamenti post gara della rosa di Vinovo. Da lì al caos che ne è derivato è passato davvero poco tanto che, essendosi reso conto dell’ “errore”, Soriano ha subito tentato di rimediare scusandosi con i suoi mediante il proprio profilo:
Sbagliare è lecito, perseverare lo è di meno: e così dopo i mea culpa del calciatore, un altro “cuore” – terminato stavolta sotto ad un’ immagine di trionfo di Dybala – ha portato alla decisione di una multa societaria. La ragione sembra essere la negligenza, dimostrata dal giovane centrocampista, nell’utilizzo dei social che a quanto pare hanno un potere non indifferente sui professionisti sportivi.
La conseguenza decisa dalla societa’, se si concretizzasse realmente, sarebbe condivisa dalla maggioranza dei supporters granata, sentitisi offesi per le circostanze in cui tale gesto, seppur normalmente innocuo, è stato messo in pratica.
Che i giocatori siano oramai ‘succubi’ del mondo social sembra trovare conferma anche direttamente dalla Premier, dove Paul Pogba, i cui rapporti con Josè Mourinho erano tutt’altro che idilliaci, ha socializzato un post che riportava la frase: “mettete voi le parole”, accompagnata da una faccina smile: il tutto succesivo alla decisione dell’esonero del tecnico portoghese.
Il post è stato subito eliminato dal francese e uno dei propri sponsor ha fatto intendere che si riferisse ad una campagna a cui il centrocampista partecipa: ma, in questa occasione come nella faccenda di Torino, la società è pronta ad agire con un sanzione pecuniaria. Che le multe raffigurino l’unico modo di arginare l’uso – possibilmente improprio – dei social ad opera dei giocatori? I fatti dicono di sì, ma se si domandasse ai diretti interessati, l’opinione potrebbe rivelearsi nettamente differente.
Chiara Vernini