Slavia Praga: tanti ideali, molto cuore e un pizzico di speranza

La nuova Inter, targata Antonio Conte, è pronta a fare il suo debutto in Champions League. Primo avversario lo Slavia Praga

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La nuova Inter, targata Antonio Conte, è pronta a fare il suo debutto in Champions League.

I nerazzurri hanno staccato il biglietto direzione Europa durante l’ultima giornata della scorsa stagione, vincendo contro l’Empoli e conquistando il quarto posto.

A fine agosto la squadra di Conte scopre il proprio destino: gruppo F, con Barcellona, Borussia Dortmund e Slavia Praga.

La squadra meneghina sarà la prima italiana a scendere in campo per le competizioni europee e il primo ostacolo, da affrontare a San Siro, è il club ceco.

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Foto- inter.it

Un “derby cinese” tra due squadre europee, l’Inter della Suning Holdings Group e lo Slavia Praga del Sinobo Group.

Un derby che i meneghini, in un gruppo non così semplice, vogliono e devono vincere. Una gara contro un club storico da non sottovalutare.

Bianco, simbolo degli ideali olimpici e del fair play, rosso come il cuore. Questi i colori dello Slavia, completati dalla stella rossa, simbolo di speranza.

Ideali, cuore e speranza guideranno la formazione di Jindřich Trpišovský a San Siro contro i nerazzurri.

Ideali, cuore e speranza fulcro del club dal 1896, anno della sua fondazione.
Il club fu fondato in un famoso quartiere di Praga da alcuni studenti di medicina. Il motivo? Promuovere la pratica dello sport tra i colleghi. Si interessano prima al ciclismo, per poi virare anche verso il mondo del pallone.

Una delle prima squadre affrontate dalla nuova società fu lo Sparta Praga. Era il 29 marzo 1896, la gara si conclude 0-0, ma è l’inizio di una rivalità che ancora oggi scalda gli animi dei tifosi in Repubblica Ceca.

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Foto- praga.info

Lo Slavia Praga attraversa periodi altalenanti nei decenni, supera la divisione della Cecoslovacchia, precipita in gravi problemi di natura economica, ma nel 2007 conquista un traguardo davvero storico. I biancorossi centrano per la prima volta la qualificazione alla Champions League. Il merito è tutto dei giocatori, giovanissimi, molti gli Under 21, e soprattutto provenienti da serie minori.

L’idillio dura poco. Nel 2010 un debito di 112 milioni di corone ceche rischia di rovinare per sempre le sorti del club.
I giocatori lasciano la squadra, il tecnico lascia la panchina
. Cinque anni dopo la salvezza arriva dalle terre d’Oriente, precisamente dalla Cina.

Il CEFC Energy Group rileva il club, investe più di 35 milioni di euro, ristruttura l’impianto Eden Arena. Ma la sfortuna è sempre in agguato e anche questo gruppo cade in disgrazia.

Una nuova compagnia cinese, la Sinobo group, sbarca in Repubblica Ceca e acquisisce la maggioranza del club: inizia Una nuova era per il club pensato e voluto dai giovani medici. 

I cechi ora, dopo nove partite di campionato, sono saldamente al comando della classifica, grazie a 7 vittorie e 2 pareggi.

Il divario tecnico tra il loro campionato e la Serie A è comunque notevole e l’Inter sembrerebbe nettamente favorita. Ma mai abbassare la guardia davanti a ideali, cuore e speranza.

 

Alessandra Cangialosi