Simone Inzaghi è diventato per i tifosi nerazzurri il “demone di Piacenza”. Soprannome curioso che ha fatto subito breccia nel cuore dei tifosi e persino in quello dello stesso “demone”.
“Fa piacere,” ha ammesso il tecnico, classe ‘76, ormai sulla panchina dell’Inter dall’estate del 2021, dopo aver lasciato la Lazio.
Una lunga storia, quella che ha legato il tecnico di Piacenza ai biancocelesti: prima ancora, come giocatore.
È qui che vive i momenti più belli della sua carriera da calciatore. Con la maglia biancoceleste vince uno Scudetto, tre Coppe Italia, due Supercoppe italiane e una Supercoppa UEFA.
Entra nella storia della Champions League segnando quattro gol in una sola partita contro il Marsiglia nel 2000, impresa riuscita solo ad altri cinque giocatori.
Resta alla Lazio fino al 2010, anno del suo ritiro, con due brevi parentesi in prestito alla Sampdoria e all’Atalanta. In totale, con la Lazio colleziona 209 presenze e 73 gol.
La sua avventura con la Lazio prosegue anche dopo il ritiro, quando diventa allenatore delle giovanili del club capitolino. Inizia con gli Allievi Regionali, poi passa agli Allievi Nazionali e infine alla Primavera, con cui vince due Coppe Italia e una Supercoppa. Nel 2016 viene chiamato a guidare la prima squadra, inizialmente come traghettatore. Tuttavia, i buoni risultati ottenuti gli consentono di essere confermato anche per la stagione successiva.
Dimostra subito di essere un allenatore capace e ambizioso, portando la Lazio a lottare per a vincere una Coppa Italia e due Supercoppe italiane.
Inoltre, sfiora il sogno europeo arrivando in semifinale di Europa League nel 2018, dove viene eliminato dal Salisburgo.
2 supercoppe italiane (2017 – 2019) e due Coppe Italia (2018 e 2019): 5 anni di successi e d’amore reciproco.
La scelta di accettare la proposta dell’Inter, dopo l’addio di Antonio Conte, non sarà stata per niente facile né indolore, ma di certo si è rivelata una scelta opportuna.
Una squadra campione d’Italia.
È questa l’eredità che si è ritrovato a gestire Inzaghi, che nonostante le difficoltà ha saputo mantenere alto il livello di competitività della squadra.
3 Supercoppa (2021/22/23), 2 Coppa Italia (2022 – 2023), e la finale di Champions League 2023, persa solo ai rigori contro il Bayern Monaco il 10 giugno 2023 allo Stadio Olimpico Ataturk di Istanbul.
Nei suoi tre anni a Milano, Inzaghi ha dimostrato di essere un allenatore flessibile e adattabile. Lo schema più utilizzato sembra essere il 3-5-2 che appare, però, come un 5-3-2 fuori possesso, passando poi per il 3-4-1-2, 3-4-2-1 e 4-3-3.
Inzaghi sa anche adattarsi alle caratteristiche dei suoi giocatori e alle esigenze delle partite, variando spesso il suo sistema di gioco. Tra i suoi punti di forza ci sono la capacità di motivare e valorizzare i suoi calciatori, la gestione dello spogliatoio e la preparazione delle partite.
Nella prima parte di questa stagione, già con il titolo di Campione d’Inverno tra le mani, ha portato l’Inter al primo posto con 57 punti totalizzati, con 18 vittorie, 3 pareggi contro Juventus, Genoa e Bologna e una sola sconfitta, contro il Sassuolo nel mese di ottobre.
Annovera all’attivo 51 gol e soltanto 10 subiti, che la fanno diventare la difesa meno battura del campionato.
“Simone Inzaghi è stato ancora una volta grande protagonista nel mese di gennaio, con 3 vittorie in altrettante gare, intervallati dal trionfo nella EA SPORTS FC Supercup a Riyadh,” ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Lega Serie A Luigi De Siervo, continuando: “Al secondo successo stagionale come allenatore del mese, il tecnico piacentino ha riportato i nerazzurri in vetta alla classifica, con il miglior attacco e la miglior difesa della Serie A TIM, esprimendo un gioco efficace e spettacolare, tra i più apprezzati anche a livello europeo”.
Per questo motivo, ha vinto il premio come allenatore dell’anno per il mese di gennaio.
Un ottimo inizio del 2024, per il tecnico di Piacenza, che sfiderà prima la Roma e poi la Salernitana in campionato, prima di potersi dedicare alla Champions.
Sfida contro l’Atletico de Madrid il 20 febbraio 2024 al Wanda Metropolitano, prima di ritrovarsi il 13 marzo, per capire se il demone di Piacenza riuscirà a ripetere l’esperienza in Champions.
ROSARIA PICALE