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Simone Inzaghi, la lettera che (non) ti aspetti

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Simone Inzaghi, una lettera commovente e de core, ma che farà sicuramente discutere (come sempre)

”Carissimi tifosi Laziali, avevo 23 anni quando sono arrivato a Roma…”

Esordisce con questa frase, la lettera rilasciata questa mattina sul Corriere dello Sport da Simone Inzaghi che apre il suo cuore e saluta così il popolo laziale.

Tutta la tifoseria biancoceleste era in attesa che l’ormai ex tecnico biancoceleste dicesse qualcosa dopo il suo improvviso addio alla Lazio.

A distanza di 20 giorni arrivano queste parole di stima e amore verso una società che lo ha visto crescere e fatto diventare un grande uomo e allenatore e verso quel popolo che lo ha sempre amato e sostenuto.

“Sono cresciuto e diventato uomo insieme a tuti voi, trascorrendo 22 anni meravigliosi”.

Un ragazzo che all’età di 23 anni approda a Roma come giocatore della Lazio e che qualche anno dopo lo porterà per 5 anni alla guida della prima squadra.

Anni importanti, anni in cui sono arrivate gioie, coppe, soddisfazioni ma anche sconfitte.

“Non dimentico le vittorie, né tanto meno le sconfitte che mi hanno fatto dormire la notte”

Simone Inzaghi: una storia d’amore a tinte biancocelesti

Le parole di un ragazzo diventato l’allenatore ambito da molte squadre, che ha dedicato la sua vita in quello che ama in quella squadra che è stata la sua casa e una famiglia.

“Non ho problemi ad ammette che lasciare la Lazio sia stata una delle scelte più complicate della mia vita, non ho avuto ancora nemmeno la forza di andare a svuotare l’armadietto a Formello”.

Molti si chiederanno perché proprio adesso abbia rilasciato queste parole.

Perché non prima, ma solo quando ormai si era chiuso un capitolo e ne stava cominciando un altro.

Sono domande e dubbi che vengono a chiunque ci sia rimasto male da chi ha visto una fuga così repentina di quell’allenatore che tanto si è sostenuto.

Non bisogna dimenticare che quel ragazzo ha fatto sognare un intero popolo e a un certo punto della propria carriera si arriva a un bivio, a una scelta.

“Sono un professionista che ama il suo lavoro per questo la mia determinazione e la voglia di mettermi in gioco mi portano lontano da Roma e non nego di essere completamente concentrato in questa nuova ed entusiasmante avventura con lInter”.

Inter, da Conte a Inzaghi nel segno della continuità

In questa lettera non c’è nessuna polemica ma viene trasmesso il dolore e l’amore che ha per tutte quelle persone che lui ritiene una famiglia biancoceleste.

Una dedica che viene da uomo che è sempre stato di poche parole ma che ha voluto comunque trasmettere un messaggio.

“E ve lo dico già da adesso verrò sotto la Curva Nord per salutarvi. Non mi interessa se ci saranno fischi o applausi, accetterò qualsiasi cosa. Io ci sarò, sappiatelo”.

Continua facendo i migliori auguri a Maurizio Sarri per la sua nuova avventura nella Lazio, a tutti i giocatori, al Presidente Lotito e al Ds Tare per la fiducia che gli è stata data e a tutti quelli che hanno lavorato con lui.

“Sarete per sempre parte di me”

Sicuramente non tutti si aspettavano un finale del genere.

Non tutti avrebbero mai immaginato che sarebbe andata a finire così, ma non si può mettere in discussione che Simone Inzaghi è classe ed eleganza dentro ma soprattutto fuori dal campo.

Simone Inzaghi è una persona che sa di aver fatto parte di una grande squadra, lasciarla così è sempre difficile e la paura di essere giudicati è sempre presente.

Mettere nero su bianco un pensiero così profondo, mettersi a nudo davanti a tutti è sinonimo di coraggio, perché ce ne vuole davvero tanto per fare questo gesto senza la paura di risultare ruffiano.

Il calcio è anche questo, regala emozioni dentro e fuori dal campo e se non fosse stato così non avremmo mai scelto di seguirlo.

E di amarlo.

 

Federica Batazzi

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