Piaccia o non piaccia, ormai è una realtà del nostro calcio. Acclamata e desiderata prima, discussa, contestata, adesso, è protagonista delle nostre chiacchiere da bar. Quella cosa, dal sesso ancora per molti confuso (come il suo utilizzo) è il VAR che dopo cinque giornate di campionato ha già fatto capire che le cose, con il suo utilizzo, sono cambiate.
I numeri parlano chiaro: ha portato a un aumento considerevole dei calci di rigore in Serie A. Rispetto alle quattro stagioni passate il dato è eloquente:
- nella stagione 2013/14, alla quinta giornata sono stati concessi 13 rigori;
- nella stagione 2014/15 i rigori concessi nelle prime 5 giornate sono stati 14;
- nella stagione 2015/16 appena 11 rigori durante le prime cinque giornate;
- nella stagione 2016/17 i tiri dal dischetto concessi in serie A durante le prime cinque giornate sono stati 16;
- nella stagione attuale (2017-18) i rigori concessi fin’ora sono stati addirittura 22.
Ma la tecnologia al servizio del nostro amato calcio non termina qui perchè l’Ifab (il board che definisce le regole del gioco del calcio) nell’osservare l’esperimento, a proposito dei penalty, starebbe vagliando alcune novità: ebbene, l’85% dei tiri dal dischetto risulta irregolare per la presenza di giocatori in area. E a questo proposito, potrebbe trasformare il penalty in un tiro secco, senza possibilità di respinta, come nelle lotterie post-supplementari.
Piaccia o non piaccia, le cose in serie A sono cambiate e destinate a cambiare…
Caterina Autiero