Lo avevamo lasciato con la sofferenza in conferenza stampa dopo la retrocessione del suo Crotone e la decisione, comunicata ai tifosi tramite Instagram, di terminare la propria avventura con la società calabrese: così Walter Zenga era uscito, momentaneamente, dalla scena calcistica italiana.
La scelta del Venezia è ricaduta su di lui per sosituire l’esonerato Vecchi e per far tornare il club alla vittoria.
Solo quattro punti utili collezionati in sette partite disputate: pochi, troppo lontani da quel percorso avvincente che la scorsa stagione l’aveva portato a lottare per accedere nella massima serie.
Un ritorno in panchina simile a quello del passato dicembre, quando arrivò a Crotone per tentare di portare la squadra alla permanenza in Serie A.
L’obiettivo non è stato centrato ma non per mancata determinazione, anzi. Zenga era riuscito a innamorarsi subito della piazza e a farla allo stesso tempo affezionare al nuovo mister: trattava i giocatori come fossero suoi figli, e entrò nello spogliatoio senza inutili proclami o stravolgimenti.
Il primo match con lui alla guida, contro una diretta concorrente, il Chievo portò subito ad una vittoria, poi tre sconfitte contro Lazio, Napoli e il Milan, sino al mercato invernale grazie al quale ha potuto usufruire di nuovi elementi che lo hanno aiutato ad ampliare di valore la rosa.
Per quattro match da gennaio il Crotone era riuscito ad ottenere 4 punti, di cui due in pareggi di livello con Inter e Atalanta. Poi, però, la continuità è venuta a scemare e le sfide più rilevanti contro le formazioni in lotta per la salvezza non hanno portato i frutti sperati.
A fine stagione, dopo 208 giorni in carica come tecnico del Crotone, con 23 punti conquistati e ventisei giocatori nel complesso impiegati, la squadra retrocessa in Serie B e il mister lì a dirle arrivederci.
Difficile scordare la delusione letta nei suoi occhi ancora prima che nelle parole rilasciate. “Così fa male” erano alcune, forse le più significative, tra le parole dette, sinonimo di un dispiacere per una missione fallita pur se portata avanti fino a quando la speranza di portarla a termine positivamente è rimasta viva.
Adesso il “suo” Crotone Zenga lo incontrerà da avversario, è così che tornerà in campo, a bordo campo, seduto sulla panchina di un’altra squadra che ha dimostrato di avere molto da dare ma probabilmente non ancora sbocciata nel campionato in corso.
Mentre la stagione passata Zenga lottava con la sua squadra per rimanere in Serie A, il Venezia con Inzaghi Pippo alla guida giocava proprio per tornarci in quella competizione.
Il tecnico milanese non ce l’ha fatta, così come la squadra: magari aspettavano di unire le forze per provare stavolta a far bagnare nuovamente gli occhi, ma insieme di gioia.
Chiara Vernini
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