Fiorentina, Sampdoria e Torino: militano rispettivamente nell’ottava, nona e decima posizione ma nel corso della 36 giornata hanno collezionato tre differenti risultati
FIORENTINA – Cinquantasette punti guadagnati, un attivo di 50 reti collezionate e sette vittorie ottenute dopo quel giorno drammaticamente impossibile da scordare. Da quel 4 marzo il percorso in campionato della Viola non è riniziato ma sicuramente è continuato cambiando. Una perdita troppo grande da colmare ma che con il coraggio e la determinazione di una squadra, l’intero gruppo è riuscito ad onorare. Una lezione di vita più che di calcio, la realtà di scendere in campo effettivamente in undici ma consciamente in dodici e quella spinta che puntualmente arriva dalla panchina, da un allenatore, Pioli, che pur nella propria compostezza è esemplare nel motivare i suoi. Questa è la Fiorentina degli ultimi due mesi, questa è la formazione che non si arrende fino al 90’ come ha dimostrato ancora una volta ieri. Dopo essere andata in vantaggio ed aver subito i gol del sorpasso, è riuscita a trovare prima la rete del pareggio e poi quella della vittoria. Ad agosto si era detto che una squadra rivoluzionata e privata di tanti componenti, con una scelta di fondo di puntare anche su molti giovani non avrebbe potuto ripetere le prestazioni e toccare gli obiettivi dei mesi precedenti. La Fiorentina ha smentito tutti e nel silenzio, lavorando e reagendo al dolore mantenendo un profilo basso ne sta uscendo come merita, a testa alta. Una cavalcata di un organico dove ognuno è un leader a modo proprio e un successo interamente e incondizionatamente dedicato a lui, il Capitano Davide
SAMPDORIA – La Genova blucerchiata si gode i 19 gol di Quagliarella, i 54 punti totalizzati in 36 gare disputate e una perfetta parità tra reti realizzate e subite. Un equilibrio, quasi identico, rispecchiato anche nei risultati finali che si dividono tra 14 successi, 6 pareggi e 16 sconfitte, l’ultima delle quali rimediata ieri contro il Sassuolo. Una partita, quella del Mapei, che ha mostrato la faccia oscura della medaglia Sampdoria: mancanza di gioco e di agonismo durante il match. Il contrario della tenacia messa in evidenza più e più volte nel campionato in corso, tra tutti nelle partite che l’hanno vista vincere contro Juventus, Roma, Milan. Il tabellone da gennaio in poi evidenzia ancora una simmetria di base: 8 ko e 7 vittorie. A due giornate dalla conclusione della stagione, il bilancio di un’annata pur se vissuta sul filo della proporzione è positivo e conferma le doti di un allenatore come Giampaolo, capace di evidenziare le migliori qualità dei propri giocatori e di colmare partenze importanti. Il rumore delle sirene di mercato comincia a sentirsi in lontananza e stavolta non è indirizzato esclusivamente a chi scende in campo – tra tutti Praet che è nel mirino delle big -, ma anche sullo stesso tecnico che stando ai rumors, è entrato nelle agende del Napoli. Che la staffetta Sarri-Giampaolo avvenuta ad Empoli non si possa replicare?
TORINO – Sulla panchina partenopea si è seduto per quattro anni Mazzari che, però, ieri con i Granata, ha giocato un brutto scherzo agli Azzurri, facendogli uno sgambetto che potrebbe, quasi sicuramente, costargli lo scudetto. Il punto ottenuto ieri si è andato ad aggiungere agli altri 47 e crea una cesura netta tra le prime e le ultime dieci. L’attenzione in queste ultime ore è stata spesso orientata verso Belotti e le voci di una possibile sua partenza. Il Capitano granata che in stagione non ha potuto brillare come ha abituato i propri tifosi a causa degli infortuni che lo hanno colpito, è stato autore di nove reti in 30 presenze stagionali ma si è confermato un punto di riferimento per i compagni e per la società. Con il cambio tecnico e l’arrivo a gennaio di Mazzarri, il team torinese ha collezionato 23 punti con sei vittorie e 5 pareggi. Un approccio ottimale per adattarsi ad un nuovo pensiero di calcio presentato solo a metà campionato.
Chiara Vernini
Fonte immagine di copertina: violanews.com