Quando tutto sembrava andare verso la conclusione dello scambio tra Politano e Spinazzola, qualcosa improvvisamente si è inceppato.
Cosa è andato storto? Un cambio da parte dell’Inter del pre accordo tra le due società. Petrachi e Ausilio avevano trovato un accordo di massima che comprendeva un prestito con obbligo di riscatto alla pari per i due rispettivi calciatori.
Fin qui tutto bene, alla Roma serviva necessariamente l’esterno nerazzurro, per sopperire al grave infortunio al ginocchio di Zaniolo che gli precluderà l’intera stagione.
Dall’altra parte Spinazzola sarebbe stato sicuramente molto utile a Conte non molto contento dell’apporto di Lazaro e dei continui problemi fisici di Asamoah.
Quando ormai erano su tutti i giornali i loro arrivi con sciarpa al collo della nuova squadra, c’è stato l’inserimento di Marotta con conseguente dietrofront.
L’Inter ha chiesto inizialmente ulteriori test fisici per valutare le condizioni di Spinazzola (test negati dalla Roma) e un cambio da obbligo a diritto di riscatto.
Petrachi ha storto il naso stizzito: fumata improvvisamente grigio-nera. Sembrava sbloccarsi nuovamente con un diverso accordo: obbligo di riscatto ma al raggiungimento delle 15 presenze stagionali.
Il giorno seguente ennesimo ribaltone : Marotta prova a inserire anche il minutaggio minimo delle presenze obbligatorie, la Roma sbotta e per non farsi prendere dal collo chiude ufficialmente la porta in faccia all’Inter facendo tornare il terzino giallorosso a casa.
E’ stata una telenovela durata una settimana eppure non è la prima volta in cui in Serie A avvengono queste operazioni di mercato ormai quasi ufficiali che però saltano all’ultimo.
Uno dei più eclatanti fu quello clamoroso non andato a buon fine tra Juventus e Inter per lo scambio tra Mirko Vucinic e Fredy Guarin.
Uno scambio con le visite mediche già prenotate per i due calciatori e pronte per essere effettuate quando i tifosi nerazzurri visibilmente contrariati dalla trattativa, crearono una vera e propria protesta nei confronti della società.
Protesta arrivata fin sotto la sede nerazzurra a tal punto da costringere Moratti e Thohir a rivalutare il tutto e annullare inaspettatamente lo scambio.
Sempre in casa Juventus è toccato a Mattia Perin, pronto a volare in Portogallo alla corte del Benfica nella scorsa estate.
Operazione saltata per i postumi dell’infortunio alla spalla durante le visite mediche e la conseguente mossa di cambiare le condizioni dell’accordo con la Juventus.
Stessa sorte è capitata a Patrick Schick, presentatosi allo J Medical di Torino per effettuare le visite mediche per i bianconeri e accordo saltato per problemi cardiaci che lo hanno poi tenuto a riposo per un mese.
Dopo il riposo forzato e il via libera per l’idoneità fisico sportiva, è passato a sorpresa alla Roma per una cifra monstre.
Altro intoppo anche in casa Milan con Andrè Silva, ormai prossimo a vestire la maglia del Monaco questa estate e rimasto a bocca asciutta dopo il semaforo rosso sulle visite mediche svolte in Francia per un problema legato ai tendini.
Successivamente però il Milan è riuscito a piazzarlo facendolo accasare all’Eintracht Francoforte in uno scambio con Ante Rebic.
Loro sono solo alcuni dei tanti giocatori rimasti “al palo” proprio nel momento in cui mancava solo l’ufficialità e sicuramente non dimentichiamo la vicenda di Jonathan Biabiany che non passò le visite mediche al Milan per un problema cardiaco che lo tenne inevitabilmente fuori dall’attività agonistica per un intero anno per poi essere acquistato dall’Inter.
I casi di queste operazioni mancate sono vari, dai problemi fisici ai cambiamenti contrattuali tra le società ma una cosa ormai è nota a tutti: bisognerebbe evitare sicuramente subito proclami.
Dietro ogni calciatore c’è sempre un uomo che spesso, seppur per lavoro, può capitare in queste situazioni spiacevoli.
Ai tifosi, sempre lì in trepidante attesa di vedere chi acquisterà o cederà la propria squadra del cuore, diremmo che il detto non fa una piega: Se non vedo non credo…
E a questo punto però vale proprio per le firme sui contratti!
Raffaella De Macina