Serie A d’esperienza: i nostri over 35. Non chiamateli vecchi!

Da Ibrahimovic a Ronaldo, passando per Quagliarella e Pandev; la Serie A vanta un cospicuo numero di over 35 ancora determinanti per il nostro campionato

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Da Ibrahimovic a Ronaldo, passando per Quagliarella e Pandev; la Serie A vanta un cospicuo numero di over 35 ancora determinanti per il nostro campionato.

Se si pensa ai giocatori della generazione di Pablito Rossi, viene subito in mente come a 35 anni avessero già da tempo appeso gli scarpini al chiodo.

Cosa che non accade oggi: la contaminazione tra giovanissimi e “veterani” dà vita ad avvincenti partite dal risultato non sempre scontato.

Il primo nome che viene in mente, pensando al campionato nostrano, è quello di Zlatan Ibrahimovic. Attaccante straordinario in forza al Milan.

Classe ’81, quando è arrivato in maglia rossonera, molti pensavano che avrebbe giocato poco e niente e che fosse ormai “finito”.

Niente di più lontano da quello che invece è successo.

Trascinatore assoluto del Milan capolista, ha già all’attivo 14 reti in 11 presenze totali, secondo nella classifica marcatori con davanti un altro “anziano” di  questa inusuale classifica: Cristiano Ronaldo.

Per lungo tempo si è sentito parlare di una Juventus Ronaldo-centrica, data la sua presenza fondamentale  dentro e fuori (poco) dal campo.

Arrivato alla Juventus nell’estate 2018,  a 36 anni vanta statistiche e record di tutto rispetto, molti dei quali raggiunti proprio qui in Italia.

Restando in casa Juventus, non si può non citare Gianluigi Buffon. 42 anni e ancora molto da dire in campo.

Si fa trovare pronto all’occorrenza e, anche dalla panchina, riesce sempre a farsi sentire e dare il suo contributo per incitare i compagni in campo.

Tralasciando le squadre più “blasonate”, gli over 35 della Serie A dicono la loro anche a Genova su entrambe le sponde. Quagliarella per la Sampdoria e Pandev per il Genoa.

Il primo, 38 anni, spesso schierato tra i titolari della formazione blucerchiata e il secondo, 37 anni, è stato l’assoluto protagonista della sfida contro il Napoli di Gattuso, segnando una doppietta nella passata giornata di campionato.

L’Inter ha Kolarov e Vidal, la Lazio Lulic e Parolo, la Fiorentina Ribery e via discorrendo per ogni squadra di Serie A.

Una lunga lista che offre un importante spunto di riflessione sulla commistione tra giovani talenti e giocatori di alto profilo e lunga carriera (non chiamateli vecchi!).

Le ragioni di questa tendenza sono probabilmente da ricercarsi nella necessità di portare spessore all’interno dello spogliatoio (elemento imprescindibile per ogni squadra) unita all’esperienza in campo che può solo far bene, specie quando ci si trova ad affrontare competizioni importanti o big match.

La velocità e la freschezza trovano nell’esperienza e nella conoscenza del calcio a più livelli, l’equilibrio perfetto per offrire sempre lo spettacolo migliore possibile.

Micaela Monterosso