Chi lo ha detto che quando un calciatore torna nella sua vecchia casa calcistica riceve solo ostilità?
Per chi ha regalato emozioni e rispetto i tifosi della Serie A riservano solo esternazioni d’affetto. E’ stato questo il caso dei supportes doriani che la scorsa giornata di campionato hanno visto tornare al Ferraris ben due ex: De Silvestri e Soriano.
Il difensore del Torino è stato accolto al momento del suo ingresso da una colonna sonora di applausi provienti dagli spalti, segno di un ricordo della sua lunga esperienza in blucerchiato: 114 match giocati, nove reti e otto assist.
Difficile scordare una dedizione e uno score del genere, per un calciatore che anche dopo gli infortuni ha saputo rialzarsi con e grazie anche al proprio ormai vecchio pubblico. La prima esperienza alla Samp è avvenuta nela stagione 2012 -2013 a seguito del traferimento in prestito dalla violaripetutosi nella stagione successiva, sino alla definitiva operazione quattro anni fa.
Poi le strade di Genova e De Silvesti si sono interrotte per aver intrapreso direzioni differenti, ma come confessato dallo stesso giocatore romano l’affetto per quei colori e quella popolazione è ancora inevitabilmente vivo.
Per Soriano il legame con la Sampdoria è forse ancora più forte: lui ha vissuto prima la Primavera doriana e poi ha fatto il suo esordio con la prima squadra.
I numerosi prestiti – tra cui quelli all’Empoli e al Villareal -lo hanno tenuto lontano dal Ferraris, ma le 32 presenze con le giovanili e le 145 con i professionisti, con tanto di 18 reti e dodici assist, hanno reso vivo il suo ricordo tra i tifosi che al momento del cmabio gi hanno dedicato la stessa riconoscenza resa al compagno di squadra granata: applausi.
E’ vero i tifosi sanno contestare, sono capaci forse troppe volte di portare rancori a seguito di cessioni o allontanamenti voluti dai giocatori stessi: ma tu dà loro amore, e te lo ricambieranno anche quando le vostre maglie avranno colori diversi.
Chiara Vernini