Il calcio è di chi lo ama. E se ad amarlo sono i bambini allora diciamo, il calcio è dei più piccoli.
Di chi vive di fantasia, di passione pura e di sogni. Di chi non ha niente ma che in una palla, in un campione ritrova il senso a una vista disastrata. Povera, ma ricca. Grigia, ma colorata.
Come la vita di Pedro, un bimbo di 8 anni che – ironia della sorte – vive a Bauru, la città dove Pelé ha mosso i primi passi (calcistici).
Pedro è povero, la sua famiglia può garantirgli a stento l’indispensabile. Non può permettersi nemmeno la figurina del suo calciatore preferito. Ma non si dà per vinto.
Mentre i suoi compagni di classe scambiano i doppioni, Pedro quelle figurine se le disegna da solo. A modo suo. Mettendo a frutto tutta la sua fantasia.
La passione per il calcio non ha confini, ma nemmeno un prezzo. E si può sognare anche così. Mettendo colore su carta e disegnando Messi, Neymar, Casemiro…
Sono ben 126 le figurine che Pedro crea. Perché diciamolo pure, nonostante l’azienda gli abbia promesso l’intero album, quelle figurine rimangono un tocco di arte, una creazione che non ha prezzo né eguali.
La fantasia dei bambini è impagabile e sì – ribadiamolo pure – se il calcio è di chi lo ama, allora possono amarlo solo i bambini.
Giusy Genovese