L’ Atletico di Madrid centra la sua quarta finale in sette anni confermandosi sempre di più realtà a livello europeo: merito di Simeone, ma non solo…
Tutti in viaggio verso Lione: dove Diego Simeone e i suoi ragazzi dell’ Atletico disputeranno la finale di Europa League il 16 maggio contro il Marsiglia; la quarta finale per i madrileni negli ultimi sette anni, quelli con il Cholo alla guida.
Numeri da grande nel panorama europeo insomma. Una crescita iniziata e continuata proprio con l’arrivo del volitivo tecnico argentino, forte di un’ottima scuola alle spalle grazie alla quale ha saputo imprimere la propria identità al gruppo. Già nel 2012, al suo arrivo, Simeone vinse l’Europa League ai danni dell’ Athletic Bilbao con un rotondo 3-0; le successive finali furono in Champions: due derby con il Real Madrid in cui entrambe le volte i Galacticos hanno prevalso, seppur in una occasione soltanto ai calci di rigore.
Ma guai a dire al Cholo che il merito è soltanto suo. “Sono a capo di un gruppo straordinario”, ci tiene a sottolineare e non si può che dargli ragione. Chiunque conosca il calcio sa bene che questi risultati arrivano là dove il lavoro comune, di squadra, funziona come deve. Un gruppo che non si vanta di individualità eccelse come può accadere all’altra sponda di Madrid, ma che forse per questo, ancora di più, va elogiato. A dispetto di quanti fino a oggi abbiano preso sottobanco questa bella realtà del calcio spagnolo.
La finale sarà inoltre l’ultima partita del Niño Fernando Torres con l’ Atletico. Per lo storico attaccante, cresciuto tra le fila biancorosse e che ha annunciato la sua ultima stagione a Madrid, la vittoria sarebbe la giusta e meritata conclusione per una lunghissima storia d’amore con quella maglia.
Daniela Russo
(immagine copertina gazzamercato)